Fine settimana a Brindisi - Parte III

Verso le 12 abbandono a malincuore la piscina e mi dirigo verso l'aeroporto, che dista non più di 20-25 minuti. Il volo è alle 13.45. Quasi mi piange il cuore a partire, la giornata è stupenda, sole, cielo senza una nuvola, caldo...

Percorro i pochi kilometri che mi separano da Brindisi a passo da turista, con calma, quasi se inconsciamente non me ne volessi andare... Arrivo all'aeroporto alle 12.45, un'ora prima del volo. Parcheggio la macchina e non appena giro la chiave per spegnere il motore un pensiero mi fulmina, seguito da una serie di improperi che ovviamente non posso riportare qui: ho lasciato la carta d'identità in albergo! Cazzo! CAZZO!!!

La tipa della reception il giorno prima se l'è tenuta, io mi sono appuntato mentalmente che dovevo ricordarmi di chiedergliela ma ovviamente da vero coglionazzo me ne sono dimenticato. E anche lei cazzo...

Guardo l'ora: non faccio in tempo a tornare indietro a prenderla e tornare in aeroporto, fare il check-in, ridare la macchina, neanche se andassi come Supercar con il Turbo Boost!

Che faccio?? Stranamente per me riesco a pensare in fretta... Provo a chiamare il "collega" (che se ne andrà il giorno dopo) ma ha il cellulare spento. Meno male che ho il bigliettino con il numero di telefono della masseria, per cui penso: adesso chiamo e vedo se lo rintracciano, oppure convinco qualcuno a farmi portare la carta d'identità in aeroporto. E che cavolo, tutto sommato è anche colpa loro...

Per fortuna il collega era ancora lì a cazzeggiare, riescono a rintracciarlo,mi richiama e si offre di portarmi lui il documento. Parti a razzo gli dico... Non lo ringrazierò mai abbastanza.

Nel frattempo però manca meno di un'ora al volo, e devo vedere se mi fanno fare il check-in con la patente. Per fortuna sì... Faccio il check-in, e quasi mi scordo che devo ancora restituire le chiavi della macchina...

Mollo la macchina e mi piazzo fuori ad aspettare che arrivi il collega... Non arriva... non arriva.... Cavolo 13.15... 13.20... Arriva! Lo bacerei dal favore che mi ha fatto...

Mi fiondo al gate, per fortuna ai controlli di sicurezza non c'è nessuno, e qui mi fermano: il sacchettino con viti e dadi che mi ero portato (e che il giorno prima non aveva suscitato alcun allarme) secondo gli addetti è uno strumento di lavoro e mi dicono che non lo posso portare. Chiaramente non me ne frega niente di quattro viti, ma l'occasione è buona per polemizzare un po' :-) (non c'è niente di meglio che polemizzare con gli addetti della sicurezza aeroportuale, chiaramente senza farli incazzare troppo).

"Anche il PC è uno strumento di lavoro" gli dico "e poi ieri me le hanno fatte portare. E poi cosa vuole che faccia con le viti, le tiro in testa al comandante?" Il tipo si mette a ridere, si consulta con i colleghi e poi mi dice che me le posso tenere. Ringrazio e mi mostro ossequioso (sempre essere gentili con il potente che si è mostrato benevolo...).

Vado al gate e...

(continua...)

5 commenti:

  1. Azz.. come la stai tirando lunga..

    Io aspetto la parte IV.. così posso farti un commento acido e dirti che ti sta bene! ;)

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  2. ahahha che ridere! racconto troppo divertente.
    a dirti la verità se avessi dimenticato io la carta d'identità in albergo sarei andata in panico totale...da schiuma alla bocca. Meno male che c'era il collega. ..a parte che sono sconvolta che ti abbiano fatto fare il check in con la patente.

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  3. dopo clooney baceresti anche il collega!!!!!!!!!!!!!!non c'e piu' il macho fabiodi una volta oppure era una copertura?

    baci amico friend

    alberto

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  4. Ma esce rilegato in brossura questo fine settimana a brindisi???

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  5. RAUP!!!!
    Devi capire che nel sud tutto è polemica..te lo dice un uomo del sud.
    C

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