Generazioni e Samurai

Spesso si dice che la nostra generazione (quella dei trentacinquenni) è molto diversa da quella dei ragazzini di oggi. Si dice che i sedicenni di oggi siano arroganti, maleducati, svogliati e poco impegnati, molto precoci e non gli si possa mai dire di no (pena immani tragedie). In sostanza, una massa di decerebrati. Un po' è vero e un po' è un luogo comune (ogni generazione lo dice della successiva). Però le notizie che si sentono al telegiornale un giorno sì e l'altro pure sembrerebbero confermare la tesi dei pessimisti.

Quello che ti viene da pensare subito è: io faccio parte di un'altra generazione. La generazione che se la prof ti metteva una nota, a casa erano mazzate. La generazione che mio padre mi mandava a scuola a calci anche con la febbre. La generazione che prima fai i compiti poi vai a giocare con i tuoi amici.

La generazione rappresentata da questo simpatico video:



Però quello che mi chiedo è: i sedicenni di adesso sono i figli dei quarantacinquenni, che sicuramente hanno avuto un'educazione molto simile alla mia. Per cui, per quale motivo si sono ridotti a crescere una generazione di deficienti? Cosa è successo nel frattempo? Mistero...

Piccola nota a margine: sabato sono andato a vedere la mostra sui samurai a Palazzo Reale. Bella, anche se un po' monotona. Nell'ultima sala ci sono i pupazzi giganti dei samurai moderni: Mazinga, Goldrake, Gundam. Li stavo ammirando con la mente che vagava per ricordi infantili, quando ho sentito un bambino chiedere alla mamma: "Cosa sono questi?"

Eh caro, sapessi...

Artista della patata

Per chi di voi si sente un artista della patata :-) ecco un oggetto che non può mancare nella vostra collezione...

Genio puro...

Restyle

Piccolo restyle del blog... Aggiunto qualche elemento nella colonna di destra, un altro slideshow di foto e soprattutto (squilli di tromba) la possibilità di iscriversi via mail, per tutti i pigri e tutti quelli che non vogliono usare l'RSS (su gentile richiesta di Alberto e Angiolino). In pratica riceverete tutti i post che scrivo direttamente in posta la mattina, freschi e croccanti :-)

Tutto ciò permesso da Feedburner, sito molto interessante (e guardacaso acquisito da Google).

Progettista genio

Al parcheggio ATM di Cascina Gobba si può pagare solo alle casse automatiche.

"Premere un tasto"

Premo tasto

"Pagamento sosta"

OK

"Inserire scheda"

Inserisco scheda

"Inserire importo"

Inserisco importo

"Premere un tasto per proseguire o attendere per avere la ricevuta"

(dopo 10 secondi di attesa)

"Stampa ricevuta"

A me serve la ricevuta, per cui ogni volta blocco la fila. Vorrei sapere chi è il genio che ha progettato questa cosa. Non era meglio "Si desidera la ricevuta?" con due tasti SI - NO ??? Troppo logico? Troppo complicato?

Il sistema scelto è talmente logico che su ogni cassa hanno attaccato un foglio con lo scotch che spiega cosa fare: "Se volete la ricevuta NON FATE NIENTE". Evidentemente la gente non capiva.

Avessi progettato io una roba del genere per un mio cliente sarei stato preso a calci e il cliente avrebbe bloccato il pagamento del lavoro. Ma siccome in questo caso trattasi di entità parastatale e di servizio pubblico, non frega niente a nessuno.

E io pago...

99%

Chissà perché i programmatori hanno questo insano e sadico vizio, ovunque ci sia una barra di avanzamento di qualcosa, di farla arrivare velocemente verso la fine per poi farla rallentare in maniera esponenziale, tale per cui l'ultimo secondo tende a infinito.

Ho la sindrome del 99%...

La nuova Microsoft

Ogni tanto non avete anche voi la sensazione che Apple sia la nuova Microsoft? Con quei piccoli atteggiamenti un po' arroganti... tipo i nuovi iPod che vanno solo con le loro cuffie... gli iPhone su cui puoi installare solo le applicazioni che dicono loro... e tanti altri esempi.

E si che la storia ha insegnato che le piattaforme aperte, su cui la gente è libera di sviluppare, sperimentare e giocare sono quelle che alla fine hanno più successo. Lo capiranno, prima o poi...

Italiano corrente

Sempre più spesso mi trovo a discutere con persone su cose che mi sembra di aver già spiegato abbastanza bene. Molto spesso via e-mail. Io scrivo le mie mail con cura, senza errori di battitura, e cercando di essere il più chiaro ed esaustivo possibile (sto parlando ovviamente di mail di lavoro) di modo da concentrare più informazioni possibili. Mi sembra una forma di rispetto verso chi legge; odio le mail scritte in fretta e furia incomplete e piene di errori.

Però spesso chi le legge non ha lo stesso rispetto per me, venendomi a chiedere spiegazioni che sono già nel testo. Al che, con la mia leggendaria simpatia, rispondo: "E' scritta in italiano corrente, cos'è che non capisci?".

Però in genere non la prendono bene, chissà perché... :-)

Football e teatro

Ultimamente ho fatto un paio di cose, una nuova e una che non facevo da anni (almeno una quindicina).

Sono stato a teatro, a vedere Cirano de Bergerac. Il teatro non è che sia uno dei miei svaghi preferiti, ma è stato piacevole. Mi ha fatto ricordare i tempi della scuola superiore. La mia scuola aveva acquistato una certo numero di abbonamenti al teatro Carcano, con lo scopo di rivenderli agli studenti a un prezzo simbolico. Nonostante il prezzo simbolico, non ci andava nessuno lo stesso :-) Allora, visto che il gestore del tutto era il nostro prof di italiano, alla fine ci regalava i biglietti invenduti. Per cui quell'anno sono andato quattro o cinque volte; anzi, una volta siamo anche riusciti a smerciare i biglietti in più guadagnandoci pure! Ricordo di aver visto "Lo zoo di vetro" (bello) e "Zio Vanja" (pesante...) e altri spettacoli di cui non ricordo il titolo.

Il teatro non mi fa impazzire, ma comunque vedere delle persone che recitano a memoria per due ore non può che suscitare il mio rispetto incondizionato.

Domenica scorsa invece sono andato a vedere una partita di football americano, per la prima volta in vita mia, sfruttando la consulenza dell'amico Carletto che mi ha spiegato le regole. Il football mi ha sempre affascinato, dai tempi in cui Italia1 mandava le partire dell'NFL con il commento di Guido Bagatta. Non ci capivo niente ma le guardavo lo stesso.

Non è male come sport, anche se un po' particolare: le regole (e le eccezioni) sono tantissime, il gioco è molto veloce (le azioni) e molto lento (le infinite pause) e soprattutto, dal vivo non c'è il replay! Le azioni durano pochi secondi e se non stai più che concentrato non capisci cosa sta succedendo. Mi ha ricordato le prime partire di hockey su ghiaccio, in cui fai fatica persino a capire dove sia il disco... E poi, con il tempo effettivo, la partita dura tipo tre ore... un culo piatto che non vi dico :-)

Non è detto che non si replichi comunque...

Modelle | Photoshow

Alle fiere di fotografia ci sono sempre dei mini set con un po' di modelle.

Chiaramente il tutto è un po' improvvisato, e si è insieme ad altre decine di fotografi, per cui bisogna sgomitare nella calca per avere una posizione decente. Insomma non proprio le condizioni ideali per scattare.

Ma qualche bella foto la si porta a casa lo stesso. Tra l'altro, il Photoshow è a fine mese. Anche se quest'anno prevedo ci sarà il delirio, credo che farò comunque un salto.

Il link all'album è: http://donnifoto.zenfolio.com/photoshow


EXIF: la rivincita

Ho appena fatto il post sul fatto che gestire i dati EXIF delle foto è un casino, che subito devo riparlarne. Il post precedente si concludeva con un po' di rammarico per aver perso parte dei dati di circa 15 giga di mie foto. Invece non è così (urrà!).

Settimana scorsa è uscita infatti una nuova versione di ExifTool. Nelle release notes distrattamente leggo:

"Enhanced makernote-offset-fix logic to account for problems like those caused by bugs in Picasa and ACDSee"

Al che mi ricordo di un vecchio post in un forum, in cui lo stesso autore di ExifTool spiegava agli sviluppatori di Acdsee perché la loro applicazione non funziona come dovrebbe. Potete leggerlo qui.

In pratica, quando Acdsee riscrive i dati EXIF li sposta di un numero di byte che non è compliant con le specifiche, ed ExifTool si rifiutava di leggerli. Questo purtroppo avviene sia quando editi i dati stessi (ovviamente) sia quando ruoti le foto di 90 gradi, perché in quel caso viene ruotata anche la miniatura che si trova incorporata appunto nei dati EXIF, e quindi è necessario riscriverli.

La notizia positiva è che l'ultima versione di ExifTool è diventata più permissiva, e tiene conto anche di questi "errori", e magicamente tutta la sezione MakerNotes prima monca è ricomparsa nelle mie foto manipolate da Acdsee.

Il problema è risolto solo a metà comunque: non è detto che in futuro altre applicazioni siano in grado di leggere quei dati, dato che la struttura non è standard. Ma per ora meglio di niente...

Regole

Il mio paesiello è dotato di una splendida biblioteca (molto fornita e, udite udite, presta anche DVD e CD, il tutto aggratis) e io ci vado molto spesso, specialmente il sabato, per prendere un paio di film e leggere un po' di riviste. Ci vado da quando ero ragazzino, e mi ricordo che ai tempi non volava una mosca, tutti in silenzio a leggere o studiare.

Adesso invece sembra di stare all'aperitivo del venerdì sera. Gente che chiacchiera, gente che viene a fare salotto, e soprattutto gente che parla al cellulare. In teoria sarebbe vietato, ma quasi tutti se ne fregano. Allora l'invito stampato nella sala lettura che diceva "vietato usare il cellulare" è diventato nel tempo "per favore tenete il cellulare in modalità vibrazione", ma non c'è niente da fare. Suonerie che trillano in continuazione e persone che non fanno neanche la finta di parlare a bassa voce o alzarsi e uscire, rimangono tranquillamente lì a parlare ad alta voce rompendo le palle a tutti quanti. E non solo ragazzini, ma anche distinti signori di 50 anni... All'inizio gli addetti della biblioteca ci provavano a riprendere gli indisciplinati, ma ormai hanno rinunciato anche loro...

Al che mi sovviene la seguente riflessione: un comportamento, è giusto o sbagliato in sé, oppure dipende dalla maggioranza? Cioè, quando le abitudini sociali cambiano (e questo è quanto mai vero quando si parla di cellulari) è giusto cambiare anche le regole? Probabilmente entrambe le cose. Mi pare ci fosse un vecchio proverbio che dice "Non è che se tutti sparano ci mettiamo a sparare anche noi", però per altre cose la percezione e la sensibilità collettiva magari cambiano nel tempo. A volte è un bene, altre no. In molti casi (come questo) non resta che adattarsi.