Concorde

Ultimamente ho il trip degli aeroporti "strani" (e i post sull'argomento non sono ancora finiti), ma questa volta vi parlo invece di un miracolo della tecnica: il Concorde.

Il Concorde è stato uno dei due aerei di linea per trasporto passeggeri supersonici (l'altro era il suo clone russo Tupolev Tu-144). Se pensate che il progetto risale alla fine degli anni 60 la sua realizzazione ha del miracoloso. Velocità di crociera superiore a Mach 2, ali a delta, muso inclinabile, motori carenati erano solo alcune delle sue caratteristiche uniche.

Le ali a delta favorivano il volo a velocità supersoniche, ma imponevano un angolo molto elevato durante l'atterraggio (a causa del modo in cui ali di tale forma sviluppano la portanza). Da qui la scelta del muso abbassabile, che serviva a far sì che i piloti vedessero meglio la pista. I 4 motori erano carenati sotto le ali e non semplicemente "appesi"; inoltre, erano dotati di postbruciatori come i jet militari.

Impiegato solo dall'Air France e dalla British Airways, era in grado di coprire la rotta Parigi/Londra - New York in circa 3 ore e mezza. Volava mediamente a quote molto alte, fino a 17000 metri, dove l'aria è molto rarefatta ed è già possibile vedere la curvatura della Terra. Inoltre, nei viaggi verso ovest la sua velocità superava quella della rotazione terrestre, per cui l'ora locale di destinazione era antecedente all'ora locale di partenza. Era cioè possibile partire di sera e arrivare di pomeriggio. La British Airways aveva sfruttato questa particolarità per fare pubblicità al Concorde con lo slogan "Arrivare prima di partire". Alcuni paesi comunque vietarono al Concorde di sorvolare il loro territorio, o di farlo a velocità supersonica, per via dei boom sonici prodotti durante il volo.


Il biglietto era ovviamente molto caro; l'esperienza a bordo comunque non era delle più confortevoli, dato che la cabina era molto stretta e bassa (un metro e ottanta soltanto). Inoltre non vi era nessun tipo di intrattenimento (film e videogiochi), il tutto compensato dal viaggio decisamente più breve.

Entrò in servizio nel 1976, e ci rimase fino al 2003. Purtroppo quasi tutti lo ricordano per via dell'incidente del luglio 2000, che fu l'unico vero incidente di tutta la vita operativa del Concorde. Riporto la descrizione dell'incidente direttamente da Wikipedia:

"In base alle indagini ufficiali condotte dall'accident investigation bureau (BEA) francese, l'incidente fu provocato da una striscia metallica in titanio, appartenente ad un inversore di spinta. Questo pezzo di metallo cadde da un DC-10 della Continental Airlines che era decollato circa quattro minuti prima, e forò una gomma nella parte sinistra del carrello principale. La gomma esplose e un suo frammento colpì il serbatoio del carburante, rompendo un cavo elettrico. L'impatto provocò un'onda d'urto che fece saltare il tappo del serbatoio dell'ala sinistra. Di conseguenza si verificò una perdita di carburante, che si incendiò quando entrò in contatto con i cavi elettrici tagliati. I piloti spensero il propulsore numero 2 a seguito di un allarme incendio ma non riuscirono a ritrarre il carrello d'atterraggio, compromettendo il decollo; decollo resosi ormai inevitabile, dato che l'incedio fu notato, dalla torre di controllo, quando mancavano circa 2000 metri alla fine della pista, mentre per fermare il Concorde, sono indispensabili non meno di 3000 metri. Con il propulsore numero 1 sovraccarico e in grado di fornire poca potenza, l'aereo non riuscì a salire di quota e raggiungere una velocità sufficiente. Il Concorde iniziò una violenta discesa, virando a sinistra. Infine si schiantò contro l'edificio dell'Hotel Hotelissimo".

Morirono tutti i 100 passeggeri, 9 membri dell'equipaggio e 4 persone a terra. Sempre su Wikipedia c'è una pagina specifica, e quello che mi ha veramente impressionato è stato leggere le trascrizioni delle comunicazioni tra i piloti e la torre di controllo. Mettono i brividi, se pensate che sono gli ultimi istanti di vita (dal decollo allo schianto passano solo un minuto e 10 secondi) di 113 persone.

C'è un video dell'incidente, diventato ormai tristemente famoso, che mostra il Concorde decollare in fiamme:


Quello che molti non sanno è che, dopo la sospensione dei voli a causa dell'incidente, vennero apportate delle modifiche in modo da aumentare la sicurezza dell'aereo, e il Concorde tornò in servizio nel 2001 (tra l'altro il primo volo fu proprio l'11 settembre, coincidenza sfortunata). Nel 2003 tuttavia, a seguito del calo dei voli a causa proprio dell'incidente e della paura di volare conseguente all'11 settembre, sia l'Air France che la BA decisero di porre fine all'utilizzo del Concorde.

Andava così in pensione uno degli aerei più belli e più tecnologici mai costruiti. Oggi un nuovo Concorde non è neanche lontanamente all'orizzonte. Ed è proprio di pochi giorni fa uno degli ultimi voli dello Shuttle, anche in questo caso senza che ci sia una nuova navetta pronta a sostituirlo. C'è bisogno di un nuovo rinascimento tecnologico?

Per concludere vi segnalo un sito creato da un appassionato, davvero fatto benissimo e dove potrete trovare tantissime informazioni dettagliate: http://www.concordesst.com/.

Il mio terremoto

Continuo a riguardare, come in un loop infinito, le immagini che arrivano in questi giorni dal Giappone. Le vedo, e le rivedo, e penso a quell'agosto del 2009 in cui ero a Tokyo e ho sentito il primo vero terremoto della mia vita. E penso anche al quadro di Hokusai, la grande onda di Kanagawa, che mi aveva fatto compagnia per tutto il viaggio, stampato sulla copertina del Japan Rail Pass, e che oggi mi appare tristemente bellissimo.

Ne avevo già parlato, a suo tempo, in questo post, usando un tono scherzoso, dato che alla fine non era successo niente. Però un leggero senso di angoscia mi era rimasto, per mesi, quando ripensavo a quei momenti.

Era notte, la prima notte a Tokyo. Mi sono svegliato, e c'era qualcosa che non mi quadrava. Mi sembrava che il letto si muovesse, ma ero in quel limbo tra sonno e veglia in cui non sai mai se stai sognando o no. Non stavo sognando, il letto si muoveva davvero, avanti e indietro, e non di poco. Ho aperto gli occhi: anche il lampadario si muoveva, e tutta la stanza cigolava, di un cigolio sinistro. Quando ho capito che era un terremoto, sono rimasto come paralizzato. Non sono riuscito a fare o pensare nulla. Non ho pensato di andare sotto la scrivania, né di provare a uscire. Ti prende una sensazione di terrore, di angoscia, di impotenza, che non puoi spiegare, e non puoi capire se non la provi. E quei secondi ti sembrano infiniti, ti sembra che non passino mai. Non so neanche dire quanto sia durato, e ad essere onesto non ho avuto neanche troppa paura, nello stato semionirico in cui ero.

Ho acceso la luce, ho guardato la stanza ed era tutto a posto, poi sono andato alla finestra e ho guardato fuori. Tutto sembrava tranquillo, non c'era nessuno per strada. Mi sono chiesto cosa fare a quel punto, e non ho saputo rispondermi. Sono tornato a dormire.

La mattina ho scoperto che era stato un terremoto di magnitudo 6 punto qualcosa (a seconda delle fonti e del tipo di scala usata). Può sembrare poca cosa di fronte al 9.0 di questi giorni, ma è stato più o meno dello stesso livello di quello dell'Aquila. Non posso fare a meno di pensare cosa deve essere stato questo, fortissimo, lunghissimo, terrificante. Ma come dicevo prima, non si può capire senza averlo provato.

Da un po' leggo il blog di un ragazzo spagnolo che vive in Giappone. Ha scritto un post sulla sua esperienza di questa scossa devastante. Finora è la descrizione migliore che abbia letto, di quella sensazione che non si può spiegare. Per il resto, non ci sono parole, ma solo un'infinita tristezza, e tante immagini che mi resteranno impresse. Tra le tante, vi consiglio quelle di The Atlantic (1, 2, 3) e di The Big Picture.

Ho donato qualche euro; lo si può fare attraverso il sito della Croce Rossa italiana oppure tramite Google direttamente a quella giapponese, oppure con un SMS al 45500.

Forza Giappone, il Sol Levante si risolleverà!

Persone

Rieccomi con qualche foto nuova (e molte vecchie) dato che la pubblicazione delle stesse latitava da un po'. Questa volta il soggetto sono le persone, croce e delizia di ogni fotografo. E' difficile infatti fare belle foto alle persone, soprattutto se vuoi coglierle in momenti spontanei; se infatti si accorgono che le stai fotografando, si mettono chi più chi meno in posa per te e la foto viene in qualche modo alterata. A me piacciono molto di più le foto spontanee, a meno che si stiano facendo dei ritratti specifici.

Eccomi dunque con un album "virtuale" che raccoglie varie foto, alcune già pubblicate nei rispettivi album sotto "Luoghi" (dovevo pur decidere un metodo di classificazione), altre invece nuove nel senso che non hanno un album dedicato per cui le pubblico ora per la prima volta. Ce ne sono diverse fatte in Giappone, ero indeciso se pubblicarle o no dato che sono tante (forse troppe), ma alla fine ho deciso di includerle perché mi piacciono molto. Questo album comunque non sarà statico ma si arricchirà nel tempo di nuovi scatti.

L'album è qui: http://donnifoto.zenfolio.com/persone

Come al solito potete vedere lo slideshow qui sotto: