Viaggio 2011 - Giorni 9-12 - Hong Kong

Giorno 9

Ci alziamo tardissimo causa bagordi della sera precedente (praticamente è già pomeriggio). Intanto che aspetto che i miei soci si riprendano, scendo sotto casa e mi metto a fare un po' di foto ai tram (provo un po' di panning, tecnica più facile di quel che si crede). Quando arrivano ne prendiamo uno e ci dirigiamo nella zona di Admiralty. Oggi si passeggia sotto i grattacieli.

Donnifoto: Hong Kong

Donnifoto: Hong Kong

Prima però facciamo un salto all'Hong Kong Park, uno dei parchi principali della città. Per arrivarci bisogna attraversare un centro commerciale (!) e pensandoci bene, sia a Singapore che qui i centri commerciali sono assolutamente parte integrante del tessuto urbano. Anzi, a essere cattivi tutta la città sembra un po' un enorme centro commerciale, ovunque vai i negozi, enormi o minuscoli, non mancano mai. Comunque, il parco è molto bello, molto grande, pieno di percorsi e laghetti, c'è persino una cascata (neanche tanto piccola) e gli sposi che vengono a farsi le foto. A un certo punto davanti a uno specchio d'acqua ci sono un numero esagerato di fotografi, dotati di cannoni e abbigliati come se fossero a un safari in Africa. Quando si dice essere intrippati... Cosa fotografavano? Non lo so, ma presumo qualche uccello acquatico.

Donnifoto: Hong Kong

Dopo un po' ci stufiamo e lasciamo il parco; passiamo proprio sotto il grattacielo della Bank of China (progettato da I.M. Pei) e ce ne torniamo a piedi verso Wan Chai. Ci piace passeggiare anche quando siamo stanchi morti, è un bel modo di vivere la città secondo me. Passiamo dal solito mercato aperto fino a notte e siamo a casa.

Donnifoto: Hong Kong

La sera me ne torno sulla baia per fare un po' di foto (armato di cavalletto) e stavolta qualche foto decente arriva... La cosa che continua a stupirmi, qui come a Tokyo, è il cielo, che ha sempre quel colore iridescente (che ormai mi è familiare) dovuto all'illuminazione fortissima della città e probabilmente anche all'umidità dell'aria.

Donnifoto: Hong Kong  Donnifoto: Hong Kong

Giorno 10

Oggi gita! Decidiamo infatti di visitare il Budda gigante di Ngong Ping, sull'isola di Lantau, e uscire un po' dalla frenesia della città. Si arriva sull'isola direttamente con la metropolitana (ma il tragitto è davvero lungo), dopodiché si può raggiungere il luogo in autobus oppure usando la cabinovia panoramica che passa tra le montagne e di fianco all'aeroporto di Hong Kong. Ovviamente scegliamo quest'ultima, ma capiamo immediatamente che abbiamo fatto un'immane cazzata: infatti è domenica e c'è una quantità di gente mostruosa! Alla fine faremo più di un'ora e mezza di coda se non ricordo male...

Comunque il giro in cabinovia è piacevole (si passa belli alti e si vedono gli aerei decollare) e finalmente arriviamo; il villaggio è un po' finto (lo spirito commerciale è sempre tra noi) ma il Budda è davvero imponente (e la salita davvero faticosa). Oltre al Budda visitiamo anche il vicino monastero di Po Lin che ai nostri occhi profani non si presenta troppo diverso dagli altri che abbiamo già visto.

Donnifoto: Hong Kong

Donnifoto: Hong Kong

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Dopodiché prendiamo un autobus e andiamo a visitare il villaggio di Tai O. Si tratta di un villaggio di pescatori la cui caratteristica è quella di vivere in palafitte ai bordi del fiume. Il tutto è molto caratteristico anche se delle antiche attività sopravvive poco e ormai quasi tutto è a uso e consumo dei turisti (comunque un paio di donne che lavoravano il pesce davanti a casa le abbiamo viste). Le case sono quasi tutte aperte, molte sono dei negozietti e alcune adibite a bar o comunque a luogo di ritrovo (in molte gli anziani giocano a carte o dama). A dire il vero, c'è anche un'aria un po' sciatta dato che molte abitazioni sembrano delle discariche o delle vere e proprie baracche di fortuna. Tra i prodotti locali quasi tutto è a base di pesce; molte bancarelle vendono una sorta di (indefinibile) essiccato color ambra che... non abbiamo capito cosa sia. Comunque, me lo giro in lungo e in largo cercando di fare qualche bella foto, con scarsi risultati a dire il vero (non è facile fotografare la spazzatura).

Donnifoto: Hong Kong

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Dopo un'oretta circa ce ne andiamo, torniamo al Budda con l'autobus e ci apprestiamo a riprendere la cabinovia ma... ovviamente ci aspetta la stessa coda dell'andata... pazienza.

Tornando, ci fermiamo a Kowloon per vedere il famoso spettacolo Simphony of Lights che ogni sera alle 20 allieta mezza città. In pratica, sulla Avenue of Stars a Tsim Sha Tsui gli altoparlanti mandano la musica e 45 grattacieli su entrambe le sponde si illuminano sincronizzati. Pare sia lo spettacolo Suoni&Luci più grande del mondo. Davvero notevole. Non ho fatto nessuna foto ma potete farvi un'idea vedendo questo video:



Dopo cena, anche se sono stanco morto, decido di andare a vedere il famoso mercato notturno di Temple Street (sempre accompagnato dalla fida guardia del corpo Svitol). Tutte le guide lo definiscono imperdibile, e non posso mancarlo. In realtà mi delude un po', è il solito mercato già visto nei giorni precedenti; uniche differenze, qui si mangia anche in posti scrausissimi (e c'è molta gente ai tavoli) direttamente in strada, sotto dei teloni, e ci sono delle bancarelle "a luci rosse", che vendono cioè articoli da sexy shop. Per il resto, tutto nel più classico stile Hong Kong: bancarelle, insegne luminose, folla, palazzoni, varia umanità.

Donnifoto: Hong Kong

Giorno 11

Penultimo giorno, e nuova gitarella fuori porta: Macao. Macao è l'equivalente di Hong Kong in salsa portoghese; e come Hong Kong è stata restituita alla Cina qualche anno fa e oggi è una sorta di regione speciale. Ci si arriva in circa un'ora di aliscafo (oppure 20 minuti di elicottero... sono tentato ma il prezzo di quasi 300 euro mi fa desistere) dallo Shun Tak Center. La cosa scomoda è che di fatto si esce da Hong Kong e si entra in un altro stato, per cui fila per il controllo passaporto sia alla partenza che all'arrivo, e perdiamo un sacco di tempo. Una volta arrivati al porto di Macao, per arrivare in città invece di prendere un taxi ci infiliamo in uno dei pulmini dei vari casinò. Infatti questa piccola ex colonia portoghese è diventata negli ultimi anni un paradiso del gioco d'azzardo, una piccola Las Vegas in terra asiatica. Appena uscite sul piazzale del porto ci sono decine e decine di pulmini che vi portano gratis ai vari casinò (consiglio quello del Gran Lisboa che è in centro). Dopodiché uscite dal casinò e voilà, siete in città.

A Macao in effetti non sembra proprio di stare in Asia, ma nella vecchia Europa. Però al di là di questo in realtà non c'è molto da vedere. Camminiamo molto e alcune zone sono anche parecchio diroccate. Devo dire che mi aspettavo di più, dei casinò non ci frega niente per cui non ci resta molto... La visitiamo perciò girando senza una meta precisa. Su tutto domina il grattacielo del Gran Lisboa che definire un po' esagerato e pacchiano è un eufemismo. Nel tardo pomeriggio riprendiamo l'aliscafo e torniamo a Hong Kong (e altra fila per il passaporto, però ci rinnovano il visto).

Donnifoto: Hong Kong  Donnifoto: Hong Kong

Donnifoto: Hong Kong

E' l'ultima sera a Hong Kong e io non ho ancora fotografato l'isola con il cavalletto; per cui anche se sono esausto dopo cena parto da solo per Tsim Sha Tsui. Purtroppo arrivo dopo le 23 e rimango molto deluso: quasi tutti i grattacieli hanno le luci spente.... Noooooooo...... Pazienza, faccio comunque un po' di scatti (nessuno memorabile) e scappo via per non perdere l'ultima metro.

Giorno 12

Ultimo giorno a Hong Kong. Oggi decidiamo che il pomeriggio sarà dedicato allo shopping e ognuno farà quello che gli pare. Il volo è alle 22 e qualcosa per cui abbiamo tutta la giornata a disposizione. La mattina invece andiamo a visitare il Victoria Park e il porticciolo di Causeway Bay. C'è anche il cannone che ogni giorno alle 12 spara un colpo, in ricordo di un'antica tradizione dei coloni britannici. Sia il parco che il porticciolo non sono niente di che, lo sparo di cannone lo sentiamo ma non facciamo in tempo ad arrivare...

Donnifoto: Hong Kong  Donnifoto: Hong Kong

Il pomeriggio ci separiamo; io decido di andare a vedere lo Space Museum (a Tsim Sha Tsui) e ne approfitto per fare un altro giro sullo Star Ferry. La giornata purtroppo è grigia e a tratti scende una pioggerella fastidiosa (la prima da quando siamo qui, quindi siamo stati fortunati e la scelta di ottobre si è rivelata azzeccata). Il viaggio sul traghetto è comunque meraviglioso. Arrivo allo Space Museum e indovinate: è chiuso il martedì. Che giorno è oggi? Martedì appunto. Pazienza. Mi prendo qualcosa da mangiare (la solita brioche con il wurstel che sia qui che a Singapore trovate ovunque, e ne mangeresti in continuazione) e mi piazzo su una panchina con vista skyline. Sto lì un po', ad ammirare questo paesaggio meraviglioso per l'ultima volta, e anche la gente. Infine decido di camminare verso la zona porto, dove stazionano un paio di grosse navi da crociera, e provare ad arrivare vicino al grattacielo chiamato International Commerce Center (che è comunque il quarto più alto del mondo). Purtroppo non riesco ad arrivarci perché a un certo punto il cammino mi è sbarrato... Poco male, ormai è tardi ed è ora di tornare. Decido di prendere il ferry per l'ultima volta. Addio baia di Hong Kong! Ti ricorderò per sempre!

Donnifoto: Hong Kong

Donnifoto: Hong Kong

Sbarcato a Wan Chai ripercorro le passerelle che ormai mi sono familiari, e mi imbatto per la prima volta in una libreria. Quale occasione migliore per comprare un bel libro fotografico e spendere gli ultimi dollari? Così entro da Dymocks e sono fortunato, c'è un'intero scaffale di meravigliosi libroni grossi e pesanti tutti dedicati a Hong Kong. Li comprerei tutti, ma non posso (sia per via del costo che del peso). Alla fine dopo attenta riflessione opto per "Hong Kong - An affair to remember" e la scelta si rivelerà azzeccata. Ci sono anche delle foto in vari formati di una serie intitolata "Memories of Old Kai Tak" e... non posso esimermi dal prenderne una. Scelgo quella classica del 747 che passa tra i palazzi prima di toccare la pista. Sono soddisfatto.

Alle 17.30 siamo tutti a casa, doccia, e siamo pronti. Riportiamo giù le valigie per le ripide e strette scale (uno strazio) e prendiamo per l'ultima volta la metro in Times Square. L'Airport Express ci porta velocemente in aeroporto. Siamo in largo anticipo per cui facciamo tutto con calma, vaghiamo un po' per gli infiniti negozi dell'aeroporto, compro un paio di souvenir (e i francobolli per il babbo) e alla fine arriviamo al nostro gate (dopo aver preso anche un trenino interno). Dalle vetrate si vede già il nostro aereo, e sono abbastanza eccitato: voleremo infatti con un Airbus A380, il più grande aereo passeggeri del mondo.


Il primo impatto, appena saliti, non è nulla di trascendentale; quello che colpisce sono le dimensioni in altezza, il soffitto è molto alto e quasi faccio fatica a chiudere la cappelliera. Ma una volta partiti la differenza si coglie subito: il decollo è supermorbido, quasi non te ne accorgi, e una volta in volo il comfort a bordo è notevolissimo; in particolare, il rumore di fondo che si sente di solito è molto attenuato. Dopo solo un paio d'ore atterriamo a Bangkok; durante lo scalo dell'andata ne avevamo approfittato per lustrarci gli occhi in business e in prima classe del 777. Ci proviamo anche qui, con la differenza che queste due classi sono al piano superiore, e la scala è guardata a vista dagli steward. Chiediamo il permesso di salire a fare un giro, ma ci viene gentilmente negato. Proviamo a impietosirli promettendo che non faremo casino e staremo solo un minuto, ma sono irremovibili. Pazienza. Ripartiamo dopo che sono saliti i monaci (!) e atterriamo a Dubai in orario. Però... sono le 4.30 ora locale, per cui tocca cazzeggiare un po'.

Conclusioni

Giudizio su Hong Kong? Mi è piaciuta tantissimo! E' una città fantastica, viva, in perenne movimento, in continuo cambiamento, carica di significati. Anche se alcune singole visite sono state magari un po' deludenti, è proprio l'essenza stessa di questa megalopoli a costituire il suo fascino. Il suo essere divisa a metà, tra continente e isola. Tra la Cina e il suo passato coloniale. Tra i grattacieli modernissimi e i palazzi fatiscenti. Tra i centri commerciali sfavillanti e i negozietti minuscoli. Tra infrastrutture moderne e mezzi di trasporto che risalgono all'inizio del secolo. Tra templi e palazzoni con le impalcature di bambù. Tra vecchi cartelloni pubblicitari e schermi giganti.

Due cose su tutte: la traversata della baia sullo Star Ferry al tramonto, e la salita al Peak con il tram e la successiva vista sulla città, indescrivibile nella sua bellezza. Hong Kong è tutto questo, e anche di più. E se vi piace Blade Runner, allora credo che in nessun posto del mondo potrete avvicinarvi alle sue atmosfere come qui...

Certo non è una città facile, l'impatto iniziale è tutt'altro che amichevole: traffico, confusione, orde di gente ovunque e a qualsiasi ora, strade claustrofobiche, caldo insopportabile e pioggie torrenziali in estate... eppure, tutto questo passa in secondo piano se ce la fate a resistere un paio di giorni :-)

Io non sono tanto bravo a scrivere, ma avevo trovato una descrizione della città che mi era piaciuta tantissimo e riletta a posteriori, devo dire anche azzeccatissima nel descriverne lo spirito: http://www.sandrapetrignani.it/blog/?p=929. Leggetela, ne vale la pena.

L'album di foto completo è qui: http://donnifoto.zenfolio.com/hongkong



(... continua ...)

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