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Forse avevi ragione tu. Forse non dovevo guardarlo. Però mi è piaciuto.
In tre o quattro scene, ho rivisto me stesso. Uguale. Ma uguale uguale.
Devo prendere atto che quell'unicità, non era tale.
Però la scena dell'Ikea, semplicemente geniale.
A me manca ancora il finale, però. O forse solo una parte.
Meglio non sapere. Finché potrò.

Devo cambiare una lampadina...

Cosa devi fare oggi? Niente, cambiare una lampadina. Solo che quella lampadina non è quella del salotto... è a più di 500 metri d'altezza! Guardatevi questo video di due tecnici che si arrampicano su un'antenna alta più delle torri gemelle. Salgono, salgono, salgono, e sembra non finire mai, e diventa sempre più stretta, sempre più piccola. All'inizio sono all'interno della struttura, ma poi si devono arrampicare all'esterno. E notate che spesso sono sganciati, senza il cavo di sicurezza, e anche quando lo agganciano... non è sicuro per niente! Da brividi.

(piccola) Bibliografia giapponese

Ecco una piccola bibliografia sul paese del Sol Levante, senza pretese ovviamente. Più che altro sono i libri che ho letto io... (in ordine sparso)

La guida. Cosa usare per preparare il viaggio? Su quale guida basarsi? Sul volo per Tokyo un sacco di gente aveva in mano l'onnipresente Lonely Planet. Ce l'avevo anch'io, ma credo di non averla mai usata. Ve la sconsiglio. Non perché sia fatta male, anzi. Perché è "troppa". Più di 900 pagine, 35 euro e quasi un chilo di peso. Scritta fittissima, carattere piccolo (e io ormai sono ciecato) e pochissime foto (e sapete che a me piacciono tanto le foto). Ricchissima di informazioni, ma se è la prima volta che andate in Giappone, al 99% farete il solito giro e tutte quelle info non vi servono. In più, come ci ha fatto notare il nostro vicino di posto (ce l'aveva anche lui) che senso ha una guida che ti indica dei ristoranti per esempio a Tokyo, dove ce ne sono letteralmente decine di migliaia? Avrebbe senso nel paesino sperduto, dove ci sono 4 ristoranti di cui solo uno buono. Ma a Tokyo no. Io ho usato invece la Guida Traveler del National Geographic, molto più compatta, leggera, con un sacco di foto, secondo me ben fatta e con tutte le informazioni essenziali. E la trovate a meno di 10 euro.

La lingua. Prima di partire mi hanno regalato un libricino (grazie fratello!), della serie "I frasari", sempre edito da Lonely Planet. "Capire e farsi capire in giapponese" è appunto una raccolta di frasi già pronte, adatte a varie situazioni. Per ogni frase viene riportata la scritta in ideogrammi e la pronuncia. Onestamente è inutile (tranne forse in qualche situazione di vera emergenza), il giapponese è troppo difficile, e difficilmente vi capiranno (e soprattutto voi non capirete loro). In più credo che ci sia qualche app per iPhone che fa la stessa cosa, e le frasi le pronuncia il telefono... Le prime quaranta pagine circa sono però interessanti, in quanto spiegano la struttura della lingua giapponese, e potete farvi un'idea delle sue caratteristiche e della sua complessità.

La società giapponese. Se volete approfondire la conoscenza della società giapponese, dei suoi usi e costumi e delle sue infinite sfumature (spesso di difficile comprensione per noi occidentali) potrebbe esservi utile un libro che acquistai anni fa: "Guida rapida a usi, costumi e tradizioni - Giappone", Morellini editore. Sono circa 160 pagine che parlano di un po' di tutto in maniera concisa e schematica: valori, tradizioni, religione, stile di vita, cibo, lingua, il mondo del lavoro, il tutto con uno stile piacevolmente scorrevole. Mi è piaciuto molto.

Curiosità. Vagavo in libreria e sono stato colpito da questo libro con la copertina tutta rossa. "Un geek in Giappone", di Hector Garcia, editore Panini Comics. E' molto simile al precedente in quanto ad argomenti trattati, ma con uno stile completamente diverso, molto più visuale e colorato, pieno di foto, quasi fumettoso. Si sofferma molto sugli aspetti curiosi e strani della cultura e società giapponesi. L'autore è un ragazzo spagnolo che vive in Giappone, e scrive un blog molto simpatico su questa sua esperienza (www.kirainet.com). Il libro di fatto è nato dai post del blog. Molto molto carino, consigliatissimo (anche il blog!).

Meridiani. Qualche mese fa è uscito un numero di Meridiani dedicato al Giappone. Parla di vari aspetti della cultura e società giapponesi, nel solito stile della rivista, raffinato e un po' altero. Anche le foto sono molto belle (escluse quelle in HDR, inguardabili). E in più potete leggerlo anche senza un ordine prestabilito (per quelli a cui non piace leggere dall'inizio alla fine).

Cibo. A un certo punto mi è venuto il trip della cucina giapponese, ovviamente. E allora mi sono preso un bel libro sul sushi. "Sushi Sashimi. L'arte della cucina giapponese", Giunti Editore. L'ho scelto a caso in libreria, non so dirvi se sia buono o no. Non è che spiega proprio le ricette, più che altro fa una panoramica dei vari piatti. Però la cucina giapponese è fatta anche di altro, ma all'estero conosciamo quasi solo sushi e sashimi (e a me, ad essere onesto, piacciono quasi solo quelli). Mi piacerebbe approfondire ma è difficile anche quando siete là...

Tokyo. Mi piace prendere un libro ricordo delle città che visito. A Tokyo non lo avevo fatto. Ho rimediato poi. Tokyo Megacity è un libro meraviglioso, tutto dedicato a questa scintillante megalopoli. C'è solo in inglese (e giapponese), ma non è un problema, dato che è uno di quei libroni fotografici che si sfogliano per le fantastiche immagini che contengono. E qui ce ne sono davvero tante, bellissime. Ogni capitolo un quartiere, e oltre a quelli più famosi ce ne sono alcuni dedicati a quelli meno noti. Comunque un gran bel libro.

Giappone. Luci e ombre della terra del Sol Levante. Infine l'ultimo acquisto, che fa il paio con il precedente come stile (libro fotografico) ma in questo caso gli autori sono italiani. E hanno creato un'opera di un certo peso (2,3 kg sulla bilancia!). Si sofferma molto più sui modi, piuttosto che sui luoghi. Fotografie molto belle, anche se a essere onesto alcune non sono tecnicamente perfette. Comunque farà la sua figura nella vostra biblioteca.

Analogie

Lavorare sui proxy è una fregatura, per due motivi. Primo, hai a che fare con Internet, che è un universo sempre in cambiamento, e che non puoi controllare. Secondo, hai a che fare direttamente con l'utonto finale, per cui frasi come "il sito non funziona / è lento / mi sembra che ieri fosse diverso" sono all'ordine del giorno. Un po' come fare il pediatra. Il pediatra è una fregatura, per due motivi. Primo, i bambini sono dei pessimi pazienti (non ti possono spiegare cos'hanno che li fa stare male). Secondo, hai a che fare con i genitori dei bambini all'alba del terzo millennio, il che è probabilmente anche peggio.

Le VPN invece, come dico spesso, o ti vengono al primo colpo, oppure richiedono ore di prove prima di farle funzionare (specialmente se quello dall'altra parte ci capisce poco). Come un certo tipo di sesso. O ti viene subito, o lascia perdere (riprova al prossimo giro).

Eclettico


"Io passo da un concerto al Conservatorio a Jersey Shore..."

Il Donni - conversazione privata