Scatola vuota?

Ormai è un po' che uso Facebook. Un annetto circa. E devo dire che, dopo un iniziale interesse, ultimamente mi piace meno. Certi giorni addirittura mi dimentico di collegarmi. Si, mi piace, mi ha permesso di tornare in contatto con persone che non sentivo e vedevo da tanto. E di sapere che quell'ex collega ha avuto un figlio, magari, o si è trasferito all'estero. Però vorrei condividere con voi una serie di riflessioni.

Per esempio, una cosa che avevo già notato scrivendo il blog, è che Facebook (o meglio, i suoi frequentatori) sembra in qualche modo rifuggere dall'intelligente per celebrare invece il frivolo. I post intelligenti non li commenta quasi nessuno, quelli stupidi, frivoli, vacui, simpatici e ruffiani ricevono molti più commenti. Ma direi che questo è nella natura umana, niente di nuovo.

C'è poi il fenomeno dello slacktivism. Cos'è? Semplice, non si va più a protestare o manifestare da qualche parte, con striscioni e megafono, basta aprire un bel gruppo su Facebook e invitare quanta più gente possibile a iscriversi. La protesta sostituita da un click. Risultato? Proliferano gruppi su qualsiasi cosa, da "Combattiamo la sclerosi multipla" a "Per quelli che la mattina vogliono dormire sempre 5 minuti in più". E non vogliamo mica far mancare il nostro sostegno a entrambi, è così facile, basta un click. E tutto viene appiattito sotto una valanga di click, tutti uguali. Dal gruppo per la causa più importante a quello sulla stronzata più stupida non c'è differenza. Entrambi avranno il loro click. E chissà se chi fa quel click si ferma per un attimo a pensare alla differenza, o è davvero convinto che il suo click cambierà il mondo.

E poi, davvero si ha tutta questa voglia di interagire? Per cento che leggono, forse uno commenta. E devi anche sperare che dica qualcosa di intelligente. Facebook sembra piuttosto una vetrina per mettersi in mostra, per gridare al mondo quanto sei bravo, o felice, o triste, quanto stai bene o stai male. Facebook come un casting infinito.

Ormai Facebook è così pervasivo, che quando muore o scompare qualcuno, al telegiornale fanno vedere la sua bacheca. Con gli immancabili post strappalacrime degli amici. Chissà se qualcuno di questi amici ha fatto anche una telefonata alla madre, alla moglie o al marito.

Alcuni ormai ti scrivono solo su Facebook, anche se hanno il tuo telefono e la tua mail da una vita. Ma magari non vado tutti i giorni a controllare... Ad altri invece scrivi tu su Facebook, che magari non hai né mail né telefono. Ma si collegheranno, leggeranno quello che hai scritto, o fanno già parte del popolo dei "suicidati"? Facebook ormai è una internet dentro Internet.

Tutto questo mi porta a farmi una sola domanda: Facebook è una scatola vuota?