Viaggio 2011 - Giorni 13-17 - Dubai

Giorno 13

Atterriamo dunque a Dubai dopo un volo tranquillo sull'A380. Sono le 4.30 ora locale per cui decidiamo di aspettare in aeroporto almeno fino alle 8. Perdiamo un po' di tempo in giro e poi andiamo a fare colazione da Costa (lo Starbucks de noiartri).

Ah Dubai... ci sono già stato nel 2005, ma sono contento di tornarci. Ero stato molto bene, e sono curioso di vedere in sei anni cosa è cambiato. So che molti progetti sono stati terminati (come il Burj Khalifa e la prima palma) e altri abbandonati. Vedremo se ritroverò la stessa Dubai o un'altra. L'idea che abbiamo è comunque quella di passare questi quattro giorni abbastanza in relax, magari andando anche un po' in spiaggia.

Prendiamo due taxi e ci dirigiamo in albergo; il tragitto come previsto è molto breve (l'aeroporto di Dubai ormai è stato inglobato nella città). Speravamo ci dessero subito le stanze ma dobbiamo aspettare il pomeriggio. Pazienza, molliamo i bagagli e ci avventuriamo subito in giro. L'hotel si trova a Bur Dubai (l'altra volta invece ero stato sul lato di Deira) in ottima posizione: 5 minuti dalla metropolitana (che sei anni fa non c'era), 15-20 minuti a piedi dal Creek e praticamente all'inizio della Sheik Zayed Road (comodo per andare a Jumeirah o al Mall of the Emirates).

Ci incamminiamo dunque verso il Creek (la lingua di mare che divide in due la città vecchia), e ci arriviamo in pochi minuti. Sono circa le 9.30 del mattino e così a sensazione ci sono già 35 gradi (e io ho ancora i jeans...). Passeggiamo lungo il Creek e visitiamo il quartiere di Bastakya (che nella mia prima visita avevo saltato) che è rimasto (o è stato ricostruito, a Dubai non si capisce mai cosa è vero e cosa è finto) come era una volta: strade strette, cortili, torri del vento. Data l'ora non c'è praticamente nessuno.

Proseguiamo costeggiando il palazzo di Sua Altezza l'Emiro Mohammed bin Rashid Al-Maktoum (sempre sia lodato), passiamo per il souk delle stoffe e arriviamo fino alla stazione degli abra quasi in cima al Creek. Gli abra sono le barchette, dei veri e propri taxi d'acqua, che fanno la spola tra le due sponde del Creek ininterrottamente per tutto il giorno.

Donnifoto: Dubai

Donnifoto: Dubai  Dubai

Qui decidiamo di riposarci un po', e veniamo avvicinati da una ragazza bionda che ci chiede se vogliamo fare un giro in battello. Lei e sua madre lo vorrebbero fare ma il numero minimo è di 8 persone, noi siamo in 6... Alla fine ci lasciamo convincere, più che altro perché non abbiamo più voglia di camminare e dobbiamo far passare il tempo in attesa di tornare all'hotel. Solo che capiamo male il percorso, noi siamo convinti che la gita sia sul Creek, invece il battello esce e percorre un tratto di costa, ma in mare aperto. Non c'è molto da vedere, l'unica cosa degna di nota è la vista del Burj Khalifa (il grattacielo più alto del mondo) che visto da lontano davvero spicca in modo incredibile (praticamente è alto il doppio di tutti i grattacieli vicini). La ragazza è tedesca, ed è venuta a trovare la madre che sverna a Dubai... bella vita, eh.

A questo punto sono le 14 e si va in albergo a riposare un po'. L'hotel è bellissimo: per questi ultimi giorni abbiamo voluto un po' strafare e abbiamo scelto un 5 stelle (a un prezzo ottimo tra l'altro, pensate, lo stesso del 3 stelle di Singapore). Quando entriamo in camera siamo meravigliati: stanza enorme, due letti a una piazza e mezza, tv 32 pollici con tantissimi canali, scrivania con poltrona presidenziale, bagno gigante con doccia e vasca separate (per la gioia delle donne).

Sonnecchiamo due o tre ore, e poi che fare? Ancora in giro? Nessuno ne ha voglia, per cui la decisione è unanime: si va in piscina! Eh si, perché sul tetto, al ventesimo piano, c'è anche la piscina (e anche sauna, bagno turco e jacuzzi) con una vista meravigliosa su mezza città e soprattutto su Downtown Dubai e i suoi grattacieli. Ci rilassiamo qui fino a sera e ci godiamo anche il tramonto che è sempre bello.

Donnifoto: Dubai

Giorno 14

Oggi visita alla città vecchia e ai suoi souk: souk dell'oro e souk delle spezie. Li ritrovo uguali identici a sei anni prima, addirittura tra i vari negozi di oro ce n'era uno che spiccava per gli articoli esposti (me lo ricordo benissimo) e ha in vetrina esattamente le stesse cose! In pratica rifaccio la stessa foto dei bracciali d'oro a distanza di sei anni. Al souk delle spezie invece ci facciamo intortare da un venditore iraniano che tra una frase su Berlusconi e una sulla mafia vende ai miei soci un sacco di roba (inutile).

Donnifoto: Dubai

Nel pomeriggio, andiamo a vedere il Burj Khalifa e il Dubai Mall. Il Burj Khalifa è il grattacielo più alto del mondo: 828 metri, un'altezza incredibile, 300 in più del precedente primato (il Taipei 101, a Taiwan). Il Dubai Mall invece è il centro commerciale più grande del mondo per estensione, e al suo interno vi sono ben 1200 negozi, un acquario e una pista di pattinaggio sul ghiaccio.

Il Burj Khalifa, visto da sotto, non sembra così alto: la prospettiva non fa intuire la vera altezza, e la mancanza di riferimenti vicini non aiuta. Vorremmo salire sulla terrazza panoramica (la più alta del mondo a oltre 500 metri) ma da veri babbioni non ci siamo informati prima, e scopriamo che i biglietti vengono venduti in anticipo per date e ore specifiche. In pratica da lì a una settimana è già tutto venduto, e noi restiamo solo quattro giorni. In alternativa c'è la "immediate admission" ma costa ben 80 euro, decisamente troppo. Pazienza.

Donnifoto: Dubai

Vaghiamo perciò per il Dubai Mall, che è davvero immenso e sfarzoso. Qualsiasi marca vi possa venire in mente, c'è (si, anche Manolo Blahnik). Al centro c'è un acquario immenso, e qui un altro record: la vetrata singola più grande del mondo. Non possiamo non visitarlo, e prendiamo il biglietto base: visita passando nel tunnel, giro con la barchetta di sopra, visita allo zoo. Volendo potete anche fare un'immersione con tanto di muta e bombole. E ci sono anche gli squali! R&G, che fanno sub, sono tentati, ma il prezzo di quasi 200 euro li fa desistere. Davvero bello, enorme, quantità e varietà di pesci incredibile, e ci divertiamo molto. Da qui coniamo il motto di questi quattro giorni a Dubai: Cinema!

Donnifoto: Dubai

Tra il mall e il grattacielo, c'è il lago con le fontane, che ogni mezz'ora offrono uno spettacolo incredibile: a ritmo di musica (sempre diversa) le fontane disegnano mille giochi d'acqua; hanno una potenza pazzesca e sparano dei getti altissimi, passando da momenti molto dinamici ad altri più delicati ed aggraziati. Davvero molto bello, tanto che decidiamo di cenare in uno dei ristoranti a contorno per goderci più volte lo spettacolo. Pare che siano state progettate dalla stessa ditta che ha progettato quelle del Bellagio a Las Vegas. Cinema! C'è tantissima gente, e capisco che questo è il posto di moda adesso a Dubai; qui infatti i posti "in" cambiano in fretta, tendenzialmente privilegiando l'ultima meraviglia appena costruita. Sei anni fa era il Mall of the Emirates con la sua pista da sci appena inaugurata, adesso è questo e lo testimoniano anche la auto parcheggiate davanti all'ingresso: Ferrari, Maserati, Lamborghini (persino una Aventador, appena uscita).

Donnifoto: Dubai

Donnifoto: Dubai

Alla fine, stanchi ma soddisfatti, ce ne andiamo a nanna. Domani dobbiamo alzarci presto: gita nel deserto (con dune bashing).

Giorno 15

Ahmed si presenta puntualissimo alle 7.30. Ancora assonnati saliamo sul gippone e partiamo per Hatta, nel nord degli Emirati. Anche questa gita l'avevo fatta sei anni fa, mi era piaciuta molto e quindi l'ho proposta ai miei amici. E anche io ho voglia di rivedere il deserto, con le sue dune spettacolari.

Nella prima parte visitiamo un wadi, una specie di piccolo canyon dove c'è addirittura dell'acqua. Tutto intorno il paesaggio è lunare: solo rocce cotte dal sole (in estate qui si arriva a più di 45 gradi) e zero vegetazione. Zero persone anche: siamo solo noi.

Donnifoto: Dubai

Sulla via del ritorno, dopo una sosta rinfrescante, l'autista sgonfia le gomme della jeep: fra poco si va sulle dune! Partiamo e Ahmed ci chiede: "Small dunes or big dunes?" Io e Svitol ci guardiamo ed esclamiamo all'unisono: "Big dunes!". Solo che non pensavamo così big: sono davvero enormi, e nel giro di due minuti ci viene la nausea a tutti quanti. Oltretutto Ahmed si diverte a prenderci in giro, facendo finta di restare insabbiato o peggio di stare per ribaltarsi. In effetti per guidare sulle dune è necessaria una tecnica particolare, lasciando scivolare la macchina sul fianco e dando gas nei momenti giusti. Comunque capiamo subito che il nostro autista ha molta esperienza. A un certo punto facciamo una sosta, e scendiamo dalla macchina in mezzo a questo mare di sabbia a perdita d'occhio. Ovviamente la sabbia finissima ci si infila subito ovunque (e scotta anche) ma il momento è davvero topico (altro che il deserto di Sharm El Sheik, venite a vedere questo).

Donnifoto: Dubai

Donnifoto: Dubai

Per l'ora di pranzo siamo di nuovo in hotel, e mangiamo direttamente lì (e io ho la bella idea di prendere una specie di panino con le polpette, e saranno le polpette più grandi che abbia mai visto). Il pomeriggio siamo stanchi, e lo passiamo tra una dormita e un po' di relax in piscina. Uff, che vitaccia...

Donnifoto: Dubai

La sera facciamo un giro a Madinat Jumeirah, un complesso di tre hotel di lusso davanti al Burj Al Arab, il famoso hotel a vela, un altro dei simboli di Dubai. Il posto, per quanto finto (come quasi tutto qui) è molto piacevole: gli alberghi sono costruiti come i complessi di una volta, con le torri del vento, e c'è un laghetto con tanto di barche (elettriche) per portare in giro gli ospiti, e ristoranti e locali tutto intorno. Ne approfitto per fotografare il Burj Al Arab illuminato da diversi colori.

Donnifoto: Dubai

Donnifoto: Dubai &emdash;

Giorno 16

Ultimo giorno a Dubai, e oggi sarà cinema più che mai. La mattina le ragazze ed Edo vanno in spiaggia (l'unica spiaggia libera è di fianco al Burj Al Arab) mentre io, Svitol e Robi decidiamo di andare al Mall of the Emirates, perché loro vogliono vedere la (leggendaria) pista da sci. Inizialmente (prima di vederla) sono un po' scettici. Ma appena la vedono, i loro occhi si illuminano: "Andiamo?" Pochi minuti e sono in coda per prendere sci, tuta e scarponi, felici come due bambini. Io gli faccio un po' di foto, dopodiché entrano nell'enorme impianto. Io giro ancora per il mall e poi torno in hotel. Loro dopo la sciata raggiungeranno gli altri in spiaggia: sci e mare nello stesso giorno, solo a Dubai! Cinema! Io invece ho un altro programma: dopo lunga riflessione, ho deciso di togliermi uno sfizio, un'idea che mi frulla in testa da una quindicina d'anni, da quando feci il servizio civile (non sto a spiegarvi perché): farò un giro in elicottero! Infatti, tra i vari tour disponibili c'è anche questo, e nulla è più facile che farlo qui, basta pagare (non poco, ma che cavolo, si vive una volta sola) e fanno tutto loro. Alle 14 infatti vengono a prendermi per portarmi all'eliporto che, udite udite, si trova sulla cima della palma, di fianco all'hotel Atlantis.

Sono eccitatissimo, non vedo l'ora. Una volta arrivato ci fanno un breve briefing sul volo, il percorso che faremo, e delle veloci istruzioni su cosa dobbiamo e non dobbiamo fare. E ci pesano anche, in quanto è necessario bilanciare i pesi a bordo. Al massimo si può salire in cinque, ma sul nostro volo saremo solo in quattro. Intanto fuori gli elicotteri fanno avanti e indietro caricando e scaricando turisti.

Finalmente è il nostro turno: seguiamo l'addetto nel piazzale, e qui una nuova sorpresa: il mio posto è davanti, di fianco al pilota! Meglio di così non poteva andare... Salgo nello stretto abitacolo, l'addetto mi aiuta ad allacciare la cintura a quattro attacchi, e il pilota mi fa segno di indossare le cuffie.

Si chiudono i portelli, e siamo pronti: l'elicottero si solleva dolcemente da terra di qualche metro, e il pilota ci chiede "Ready?" Adesso si parte davvero, il muso si inclina verso il basso e prendiamo velocità. Per un attimo mi sembra di cadere! Ma bastano pochi secondi per abituarsi a questa nuova sensazione, e subito vediamo la palma nella sua interezza, e lo skyline di Dubai sulla destra. Il pilota si presenta, si chiama Marcus ed è svizzero (subito mi viene da pensare che si è stufato di fare il soccorso alpino ed è venuto qui a portare in giro i turisti e a prendere più soldi). Ci farà da cicerone per tutto il volo, spiegandoci tutti i vari landmark di Dubai. Rapidamente passiamo sopra la palma, il Burj al Arab, Burj Khalifa (gli passiamo di fianco sotto la cima, non sopra!) e il Creek, per poi tornare indietro. Ci sono anche altri elicotteri in volo a tenerci compagnia.

Donnifoto: Dubai

Donnifoto: Dubai

Donnifoto: Dubai

Finalmente volo davvero, non dentro a un autobus! Volare su un aereo di linea, infatti, lo paragono a viaggiare su un autobus. Si, ci sono i finestrini, ma non sei veramente a contatto con l'ambiente esterno. Qui invece l'abitacolo è molto piccolo, e hai vetro davanti, di fianco, sopra e in alcuni modelli anche sotto. E' come essere in auto, solo che voli! Pensavo anche di sentire molti scossoni e vibrazioni, ma devo ricredermi, il volo è molto confortevole. L'unico problema è il rumore, ma per quello ci sono le cuffie.

Purtroppo i 15 minuti passano velocissimi, e in un attimo siamo di nuovo sopra la palma e atterriamo, con una bella traiettoria curva in discesa. La prima cosa che penso una volta sceso è "lo devo rifare!". Vedremo quando ce ne sarà l'occasione. Comunque, ancora una volta, cinema!

Sfrutto quindi il fatto di essere di fianco all'hotel Atlantis per vedere se è possibile visitarne in parte l'interno. Questo hotel infatti è la copia del suo omonimo presente alle Bahamas, ed è totalmente ispirato al mondo acquatico. E' ovviamente un 5 stelle, ha più di 1500 stanze (di cui alcune con vista diretta sull'acquario) e vari parchi acquatici per un totale di 16 ettari. Ha inoltre un acquario immenso (11 milioni di litri) dove fino al 2010 c'era persino uno squalo balena. Fatico a capire dove si entra ma alla fine ce la faccio e con nonchalance arrivo fino alle vetrate dell'acquario. Chiamo gli amici rimasti in spiaggia e ci diamo appuntamento lì. Li aspetto per un po' al bar, guardando le immense vetrate con ogni sorta di pesci.

Donnifoto: Dubai

Comunque non mi raggiungeranno mai: l'ingresso è infatti a pagamento ma io non me ne ero neanche accorto, nessuno mi ha fermato e quindi non ho pagato nulla. Meglio così... dopo aver visto l'acquario del Dubai Mall probabilmente non avrei speso altri soldi per questo, e infatti i miei amici decidono così. E anche questo non può che essere classificato in un modo solo: cinema!

Decidiamo perciò di andarcene, ma trovare un taxi si rivela un'impresa. Riusciamo dopo vari minuti a prenderne uno, e torniamo in albergo. Dato che è l'ultimo giorno, mi piazzo subito sul tetto dell'hotel e così anche Dubai avrà le sue foto notturne fatte con il cavalletto. Per l'ultima cena, decidiamo di tornare al Dubai Mall e pranzare di fianco alle fontane, che ci incantano ancora una volta.

Donnifoto: Dubai

Donnifoto: Dubai

Giorno 17

Poco da dire oggi. Non facciamo null'altro che andare in aeroporto per prendere l'aereo che ci riporterà in Italia. In realtà c'è un'ultima sorpresa: il sistema informatico dell'aeroporto è completamente saltato per cui c'è un caos indescrivibile, e delle code pazzesche. Siamo in largo anticipo ma a un certo punto iniziamo a preoccuparci. A fatica riusciamo ad ottendere le carte d'imbarco, e alla fine si parte.

Arrivederci Dubai, mi sei piaciuta anche stavolta. Il viaggio è finito. Sono davvero stanco, e ho voglia di tornare a casa, ma felice. E' stato proprio un bel viaggio, che ha avuto il suo apice nella meravigliosa Hong Kong, e un paio di appendici degne di nota. L'oriente mi piace proprio, dovrò cominciare a pensare alla Cina e magari alla Thailandia. Dubai rimane sempre una meta buona per passare qualche giorno al caldo durante l'inverno e fare un po' di cinema!

L'album completo è qui: http://donnifoto.zenfolio.com/dubai (ci sono sia le foto del 2005 sia quelle nuove).

Alzarsi la mattina

Ancora il tre, sempre più numero perfetto. Quali sono le tre cose che fanno girare il mondo? In pratica, le tre cose per cui il genere umano trova la forza di alzarsi la mattina? Ecco, dopo lunga riflessione, la mia personale classifica.

1) Il Lavoro (I soldi). Senza dubbio al primo posto. Senza non si vive (almeno per il 99% di noi). Tanti o pochi, la mattina vi dovete alzare per andare a lavorare. Se il lavoro vi piace, ottimo. Se non vi piace, ve ne stareste a letto ma, ahimè, vi servono i soldi per campare. Se poi sono tanti, meglio, vi si aprono un sacco di possibilità. Ah sì, i soldi non fanno la felicità. Lo so anche io, grazie.

2) L'amore (La gnocca). Anche qui non c'è bisogno di molte spiegazioni. Anzi, una sì. Qualcuno si starà chiedendo come mai la gnocca non è al primo posto. In effetti è una dura lotta, ma dopo attenta riflessione posso dire che, se hai soldi, anche la presenza della gnocca è più semplice. Per cui i soldi restano al numero uno.

3) Essere previdenti (Pararsi il culo). Doppio significato. Il primo, quello più ovvio: non essere incolpati ma anzi far ricadere la colpa su qualcun altro (sport nazionale italico). Il secondo, quello meno ovvio: agire preventivamente per evitare che una certa situazione vada nel modo sbagliato. O che la responsabilità di qualcosa sia vostra (meglio che sia di qualcun altro, no?).

Poi c'è tutto il resto, se avete voglia.