Finti ecologisti

Inauguro con questo post la serie dei finti ecologisti. Ultimamente non si parla che di ecologia e ambiente. OK. Però c'è quella fantastica categoria che io chiamo dei "finti ecologisti", quelli che di ecologia si riempiono la bocca e basta.

Nel nostro piccolo, a Milano, non si parla che di Ecopass e di potenziare i mezzi pubblici. Il mio pensiero è molto semplice: il mezzo pubblico lo prendo se devo fare il tragitto Milano-Milano o Paese_Hinterland-Milano e viceversa. Il resto è improponibile. In particolare il tragitto Paese_Hinterland-Paese_Hinterland è spesso impossibile. Per es. per andare nel paesiello dove c'è il mio ufficio, coi mezzi dovrei prendere la verde, la gialla e l'autobus. Tempo medio 90 minuti. In macchina con la tangenziale intasata tempo medio 30-40 minuti. Il confronto è improponibile (in questo caso, non escludo che in altri casi il mezzo pubblico torni competitivo).

Ieri esco dall'ufficio di un cliente, a San Donato (dove arriva la linea gialla) insieme a una persona che lavora lì, e andiamo insieme verso il parcheggio, e intanto chiacchieriamo.

Lui: "E' uno schifo, non c'è più rispetto per la gente, per l'ambiente, per nessuno" e via con una serie di luoghi comuni ecologici. "Adesso arrivo a casa e non trovo neanche da parcheggiare, è un delirio"

Io: "Eh si è proprio vero..."

Nel frattempo arriviamo alla sua macchina.

Io: "Ma tu dove abiti?"

Lui: "A Piola" (per cui rientra nel tragitto Milano-Paese_Hinterland)

Io: "E allora scusa perché non vieni con la metro?"

Lui: "No, ci metto troppo, devo cambiare, bla bla... E poi sai cosa ti dico: sul mezzo pubblico mi viene lo schifo, è tutto sporco, tutta quella gente..."

Io: "eh si hai ragione..." e me ne vado perplesso.

2007

E' stato un anno strano... Molto bello... E da inguaribile pessimista non me lo sarei mai aspettato così...

Innanzitutto ho fatto un sacco di vacanza, come non mi succedeva da anni. E anche belle vacanze.

Ho cominciato ad aprile, con una puntatina in Sardegna di 5 giorni (anche se secondo me meno di una settimana non è vacanza!) di cui vi avevo già detto. Sono andato con degli amici che fanno kite surf nel sud, a Baia Chia. Posto stupendo, spiaggia enorme con le dune, stagno con i fenicotteri e soprattutto amici molto molto simpatici e alla mano. Peccato solo per il poco vento. Comunque sole da paura tanto che sono tornato ustionato come un peperone. L'immagine qui sotto è il posto dove eravamo.


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Poi l'estate. Meditavo di andare a fare quel famoso viaggio in Giappone, da solo. Ero anche abbastanza deciso. Poi "un'amica" mi ha chiesto di andare con lei e altre due amiche sue a Formentera. Potevo rifiutare? No, anche se era un'incognita perché in effetti ci conoscevamo poco. Alla fine le amiche ci hanno paccato. Che facciamo? Andiamo, non andiamo? Ma si, andiamo. Deciso. Chiedo le ferie al capo. Sto seguendo un megaprogetto da un megacliente e non me le da. Mannaggia. Capo, e se rimando di un paio di settimane? OK! Rimandiamo di un paio di settimane, partiremo a metà luglio (poi il rimandare si dimostrerà provvidenziale ;-) Facciamo tutto da soli, troviamo la casetta e i voli low-cost con facilità (viva i low-cost!), anche se manca neanche un mese alla partenza (questa cosa in effetti mi ha sorpreso).

Il giorno della partenza, sul treno per Malpensa la coppia seduta davanti a noi ci dice che sono andati a Formentera per dieci anni di fila, vi piacerà. Una volta là, l'isola ci travolgerà. Formentera è stupenda, il mare è a livello Caraibi (mancano solo le palme), la gente simpatica, il clima è perfetto. Ma quello che non si può capire senza andarci è lo spirito che si respira, una libertà assoluta, di fare quello che vuoi, quando vuoi, non ci sono orari, non ci sono problemi, non ci sono menate di nessun tipo. Ma non pensiate che sia una bolgia senza regole, non è così, è molto tranquilla, ma allo stesso tempo completamente libera. La potete vivere in molti modi. Vi verrà voglia di lasciarvi andare, di non pensare, di vivere il momento. E' successo a me, per cui può succedere a tutti (!).

In spiaggia per esempio, potete stare come volete, in costume, in topless, o nudi, non c'è problema, nessuno farà caso a voi. Vi capiterà di stare accanto alla famigliola nudista con bambini, al gruppo di hippy che si fanno una cannetta e al gruppo di ragazzini fighetti appena diplomati. Ma lì è la cosa più naturale del mondo, nessuno si fa problemi.

Tutto è dilatato nel tempo, ci si alza tardi, si pranza a orario merenda, si sta in spiaggia fino al rito dell'aperitivo al tramonto (con tanto di applauso quando il sole cala nel mare di fronte al Big Sur, da provare almeno una volta!), si va a cena a orari improponibili (prima delle 22 i ristoranti sono deserti), e dopo cena potete scegliere tra una marea di locali, da quello superfighetto con i calciatori a quello scrausissimo al centro dell'isola, immutato da quarant'anni (chiaramente sto parlando del Fonda Pepe!).

E poi si gira in motorino, con improbabili caschi in testa e l'ombrellone appeso di lato, come non facevo da vent'anni almeno. Ogni tanto vedi gruppi di amici che si ingarellano, e ti suonano, e ti salutano. All'inizio non capisci, poi inizi anche tu... Fantastico.

Lati negativi? Solo uno: è tutto carissimo! Fare la spesa è un po' più caro della media trattandosi di un'isola, e va bene. Quello che è carissimo sono appunto i locali e i ristoranti. Siamo ai livelli di prezzo di Milano, una cena normale costa sui 30/35 euro a testa, una cena in un ristorante figo (e ce ne sono, specialmente i due di carne argentina che abbiamo provato) vi costerà sui 50 euro a testa. Un cocktail 8 euro. Pazienza, ne vale la pena e si vive una volta sola.

Comunque lo spirito hippy degli anni 70 e 80 si è un po' perso a mio parere. In giro li vedrete ancora, ma il 90% di chi viene qui è gente fighetta coi soldi, non c'è dubbio. E l'80% sono italiani, per cui se andate poco d'accordo con i vostri connazionali mettetelo in conto. E poi quest'anno l'isola sembrava una succursale Baci&Abbracci...

Bilancio: TOTALE! Credo una delle vacanze più belle mai fatte (qui sotto la nostra casina).


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Terza vacanza: fine agosto a Kos, in Grecia. Con le amiche di cui sopra, che ci hanno paccato per Formentera. In questo caso abbiamo scelto un po' quello che c'era, perché le amiche suddette avevano stringenti esigenze temporali; in pratica, dovevamo partire e tornare di domenica, e sorpresa, ormai sui cataloghi dei tour operator i viaggi che partono di domenica sono pochissimi (chissà perché poi...). Per cui abbiamo preso quello che c'era: Kos, appunto, e sistemazione in un megaalbergo con 4 piscine e trattamento all-inclusive.

Oltretutto, voli notturni, che è sempre uno sbattimento e poi, attenzione, Rossella non aveva mai volato in vita sua! Alla partenza è tesa, tesissima, al decollo siamo preoccupati... e poi starà tre ore immobile sul sedile, quasi in stato di rigor mortis... :-)

All'arrivo ci sistemiamo, l'albergo è bello, fatto tutto di casette a due piani e immerso in un bel giardino, profusione di piscine, accesso diretto alla spiaggia (non male) e animazione serale in tedesco! L'all-inclusive è devastante: c'è un sacco di roba da mangiare, ma come sapete l'italiano sul cibo è un po' esigente e insomma, bisogna un po' accontentarsi (tranquilli, non abbiamo rischiato di deperire). Quello che abbiamo sopportato poco erano gli orari, colazione fino alle 9.30 e cena fino alle 21.30... trooooppo presto! Infatti eravamo sempre gli ultimi a uscire dal ristorante (a proposito, molto molto carine le cameriere quasi tutte dell'est europeo... ;-). E poi continui a bere a tutte le ore roba gasata... tanto è gratis!

Ecco qui il nostro splendido albergo:


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Dopo un paio di giorni abbiamo noleggiato una fantastica vettura per girare l'isola, facendo il giro dei soliti quattro noleggiatori fuori dall'albergo, e beccando il solito greco che tu vai lì per chiedere quanto costa la macchina e questo ti parla mezz'ora in greco dei cazzi suoi, tu non capisci una beata fava e dopo un po' gli dici "si va bene ma la macchina?" e lui niente, va avanti imperterrito. Alla fine comunque ce l'abbiamo fatta e siamo usciti con la nostra bella Daewoo Matiz cilindrata 800 (marciante) che su un paio di salite dell'isola ho avuto paura di dover scendere a spingere... Oltretutto in Grecia affittare una macchina è una pacchia, non ti chiedono nulla, né carta di credito né caparra... gli dai i soldi sull'unghia e via...

L'isola un po' ci ha deluso a dire il vero. In un paio di giorni vedete tutto quello che c'è da vedere, la capitale con i resti romani, le terme, l'isolotto nella parte sud, e poco altro. Tant'è che il terzo giorno di macchina non sapevamo più dove andare e l'abbiamo passato in una spiaggiona semideserta dove abbiamo preso ombrellone e lettini per 6 euro (a Formentera 15!!). Anche il mare, pur bello, non era niente di speciale. Comunque se cercate un posto tranquillo (in certe spiagge eravamo quasi da soli) ed economico Kos può fare per voi. Diciamo che noi avevamo ancora in mente Formentera e il confronto è impari.

Il penultimo giorno dovevamo fare una gita in barca ma alcuni "problemi tecnici" ci hanno fatto desistere. Comunque nel complesso una bella vacanza, bella compagnia e nessun problema. Da solo con tre donne in effetti era un'incognita, potevo uscirne travolto... e invece è andata bene, mi è piaciuto ascoltare i loro discorsi e mi sono sentito anche un po' protettivo nei loro confronti (un paio erano come dire... un filino ansiose).

A dire il vero un problemino c'è stato: il terremoto! Una sera rientriamo in camera verso mezzanotte, e a un certo punto vedo l'armadio che si muove! Una bella scossa di terremoto, che si è sentita proprio bene, e ha fatto scappare tutti fuori dalle camere. Ci mancava pure il terremoto.

Il viaggio di ritorno purtroppo è stato allucinante, il volo che doveva partire alla una di notte è partito invece verso le 5, per cui abbiamo bivaccato tutta notte all'aeroporto che essendo piccolissimo offriva zero comfort. Siamo arrivati a Milano alle 8 del mattino circa e le nostre amiche sono andate direttamente in ufficio! Pazze! Meno male che io ero ancora in ferie...

E finisco il post con l'ultima gitarella per capodanno, a Forte dei Marmi, gentili ospiti di una gentile coppia di neo sposini (grazie ancora!). Tre giorni di relax e mangiate in compagnia (con un servizio di piatti da urlo!). Scena vista più bella: chioschetto sul lungomare, sera, pioggia, freddo, tre persone che mangiano non so cosa, una Ferrari parcheggiata davanti. Dev'essere proprio figo quel chioschetto. Scena vista più bella 2: io che faccio una foto a un vu cumprà (el negher) che mi chiede di mandargliela per mail. Gliela manderò.

Bilancio 2007: ottimo direi, tanto divertimento, lavoro ok, un sacco di gente sta cambiando idea su di me, e anche qualcos'altro.... ma questo magari sarà oggetto di un altro post...

Reflex Boom

Tutti a comprarsi la reflex. La Nikon D40 la trovate a 500 euro circa. Idem la Canon EOS350D che teoricamente sarebbe fuori produzione da un pezzo, ma la trovate ovunque più o meno allo stesso prezzo.

E tutti a comprare, con il loro bell'obiettivo 17-55 in kit.

Ma quanti di questi si appassioneranno e andranno oltre l'usarla in automatico come se fosse una compatta, anzi lamentandosi che l'obiettivo ha poco zoom? Quanti impareranno un po' di tecnica fotografica? Quanti leggeranno il manuale? Quanti si compreranno un altro obiettivo?

Pochi, ma sicuramente più di prima, di quando le reflex digitali costavano una follia e le reflex analogiche non fregavano a questa categoria di persone.

Per cui dovrei essere felice o no? In parte sì, perché si allarga il bacino d'utenza, e questo è bene, più gente con cui condividere la tua passione. Ma in parte no, perché vedi il tuo piccolo mondo invaso dai nuovi barbari. Ti trovi il tuo bell'hobby, lo coltivi con amore, e poi a un certo punto arrivano tutti, e tu ti senti in qualche modo.... come dire... che il tuo mondo non è più tanto tuo... tu che c'eri già da prima.

Ma chi sono io per dire io si e tu no?

Pazienza, e cerchiamo comunque di impegnarci per elevarci dalla massa. E' l'unico modo.

Esternalità

Ultimamente sto lavorando spesso nel ridente paesino di San Donato Milanese. E' un paese a sud est di Milano, più o meno famoso per essere la sede storica dell'Eni. Praticamente mezzo paese è stato costruito dall'Eni, a partire dagli anni 60, per dare case ai suoi dipendenti. E' tutto preciso, ordinato, lunghi viali alberati, casette basse. A molti piace, a me no, mi sembra senz'anima... senza vita...

Negli ultimi anni il numero di aziende presenti è cresciuto molto, c'è una sorta di centro direzionale all'inizio della via Emilia. Per farla breve, ci lavora un sacco di gente.

Il problema è: dove cavolo parcheggia tutta questa gente? Io ci ho lavorato per un po' di mesi nel 2000 e 2001, e allora non c'era problema, si parcheggiava lungo i vialoni e c'era abbastanza spazio per tutti. Adesso no. Il comune ha pensato bene di fare qualche modifica.

Lungo i vialoni piste ciclabili, e non si parcheggia più. Ai lati dei vialoni, i parcheggi sono stati dati in uso alle aziende ivi presenti, e chiusi con sbarra, e non si parcheggia più. Il parcheggio della metropolitana è troppo lontano, e a volte è pieno anche quello. Le viuzze lì intorno hanno tutte il disco orario a 2 ore, per cui non ci puoi parcheggiare.

Che belli i viali alberati senza macchine. Che bello tutto quel verde. Venite tutti a lavorare a San Donato, però arrangiatevi a parcheggiare la macchina. Al comune non frega niente, per loro è un'esternalità...

E non rompetemi le palle con i mezzi pubblici, ci metterei il triplo del tempo. Quando posso li prendo volentieri, ma questo non è uno di quei casi.

Prospettive diverse

L'altro giorno sono uscito di casa prima del solito, perché avevo appuntamento presto da un cliente. Ho fatto la solita strada, ma circa un'ora e mezza prima di quando la faccio di solito.

Il sole si era alzato da poco, e le facciate dei palazzi rilucevano di questa luce calda e ambrata. In alto il cielo era terso solo come lo è la mattina presto, e tre aerei ad alta quota lasciavano scie bianche che sembravano un quadro di Lucio Fontana. I campi ai lati della strada erano permeati di quella nebbia che si stende dal suolo fino a un metro di altezza o poco più.

Insomma, ogni tanto uscire presto può anche essere piacevole. Solo ogni tanto però, non esageriamo....

Out of Office

Dunque tutti ci siamo fatti la nostra bella settimanella di ferie, e tutti (tutti?) diligentemente prima di lasciare l'ufficio abbiamo impostato il nostro bel messaggio di "Out of Office" o "Regole fuori sede" in italiano.

Dunque una domanda mi nasce spontanea: lavoro per un'azienda multinazionale, ma direi che quasi il 100% dei miei clienti sono italiani, e parlano italiano. Più o meno direi che è lo stesso per il 90% dei miei colleghi. Per cui la domanda è: perché cazzo il suddetto 90% di colleghi ha scritto il messaggio di "sono fuori ufficio fino al..." in inglese e solo in inglese? Mistero...

Quasi quasi glielo chiedo di persona... Sono curioso... Però a ben pensarci, qualcuno potrebbe essere imbarazzato dalla domanda.

L'altro giorno a casa mia...

...beccavo ben 8 reti senza fili! Mai viste così tante... Noto anche con (dis)piacere che quasi tutte erano protette, solo un paio aperte...

Che tutti gli appelli alla sicurezza comincino a fare effetto?

Sciopero

Lo sciopero che c'è stato prima di Natale mi ha suscitato alcune riflessioni.

1) Davvero bastano un paio di giorni per bloccare l'Italia? Pensate allora se davvero succedesse qualcosa di grave....

2) I benzinai hanno sotto delle cisterne da migliaia di litri. Non so normalmente ogni quanto arrivi il camion a fare rifornimento, ma mi pare strano che in neanche due giorni tutti hanno finito la benza.

3) In quei giorni in tangenziale si andava in giro una favola... per cui davvero il traffico di camion impatta così tanto sul traffico. Non pensavo.

4) Siamo alle solite, chi ha il potere di scioperare rompendo i coglioni a tutti lo fa e ottiene, gli altri ottengono solo di prenderlo in quel posto.

Fine riflessione.

Rassegna cinematografica 6

Ho ricominciato con qualche film... meno roba da comunista comunque...

Cominciamo con un involontario trittico di film mediorientali.

- Paradise now: storia delle ultime 24 ore di due amici palestinesi che vengono scelti per farsi saltare per aria. Pensavo meglio, ma il film a mio parere non riesce e trasmettere l'angoscia di quei momenti, e il finale è un po' confuso. Rimandato.

- La sposa turca: bellissimo film (turco appunto) sulla storia d'amore di due immigrati turchi in Germania. Si incontrano in manicomio in quanto entrambi hanno tentato il suicidio, si sposano per interesse (soprattutto di lei che non ne vuole più sapere di stare a casa dei suoi) accordandosi per un matrimonio di pura facciata. Pian piano si innamorano l'uno dell'altra, fino all'evento tragico che li separerà. Lui finisce in prigione, lei torna in Turchia dove si lascia andare nel baratro di un'esistenza che non ha più senso. Dopo anni lui esce di prigione e va in Turchia a cercarla, ma lei si è rifatta una vita. Il finale è struggente e non sarò certo io a dirvelo... Da vedere. Tipico film da Mussida.

- Camminando sull'acqua: film israeliano interessante. Il protagonista è un membro del Mossad, che viene messo a fare da guida turistica a un ragazzo tedesco in visita in Israele. Il nonno del ragazzo era un criminale nazista, ancora in vita e nascosto da qualche parte, e il Mossad spera spiando il ragazzo di scoprire dove. Piano piano però, l'agente ne diventerà amico, e una volta trovato il nonno il conflitto dentro di lui arriverà al culmine...

- The cellular: film boiata su una tranquilla insegnante (Kim Basinger) che viene rapita dai soliti cattivoni che minacciano di uccidergli anche il figlio; nel nascondiglio dove è tenuta prigioniera trova un telefono semidistrutto, lo sistema ma cercando di chiamare aiuto sbaglia numero. Tutto il film con lei al cellulare con uno sconosciuto, che ovviamente non le crede e bla bla bla... Inutile.

- L'avversario: film francese con Daniel Auteuil (ottimo attore) che per tutta la vita ha mentito, dicendo a tutti (famiglia compresa) di essere un grande medico mentre in realtà non lo è. Nessuno lo scopre, ma lui non ce la fa più a mentire e sclera... Soluzione: ammazza tutti. Mah...

- Birth io sono Sean: film in stile Sesto senso, tutto girato sul dubbio e sulla suspence, con ritmi ultrablandi... Non mi ricordo neanche il finale per cui vuol dire che non mi è piaciuto...

- Hitch: commediola simpatica tanto per passare una serata leggera. Will Smith fa il consulente per cuccare, ed è molto richiesto. Ovviamente il calzolaio va in giro con le scarpe rotte per cui quando sarà lui in gioco avrà qualche difficoltà... Interessanti alcune tecniche utilizzate :-) e alcune massime dispensate nel film, tipo "devi prestarle attenzione, ascolta quello che dice, guardala negli occhi, non nelle tette". Come se fosse facile.

- Aprimi il cuore: stranissimo film italiano, su due sorelle e il loro rapporto morboso. La più grande fa la prostituta, e la più piccola è morbosamente legata a lei. Non esce mai di casa, neanche per andare a scuola, e l'unico suo svago sono le lezioni in una scuola di ballo. A un certo punto si innamora del custode della scuola e inizia a frequentarlo all'insaputa della sorella. Quando lei lo scopre lo ammazza col veleno. Dopodiché introduce la sorellina alla professione più antica del mondo, ma ogni cliente dopo aver consumato viene fatto passare a miglior vita. Alla fine la sorella piccola troverà il modo di liberarsi di quella grande, in un finale a metà tra il tragico e l'ambiguo... Comunque intrigante.

- Monster: vera storia della prostituta lesbica serial killer (!) che ha fatto un po' di morti in giro per l'America... Il film non è male e alla fine quasi riesce non dico a farla sembrare simpatica, ma almeno a far capire perché sia arrivata a tanto.

- The corporation: film in stile Michael Moore (anzi pensavo fosse suo) che cerca di dimostrare come le mega corporation siano una iattura per la società moderna, e anzi come valutandole con criteri psichiatrici possano essere dichiarate insane di mente per il comportamento che adottano. Il film è interessante ma purtroppo poco incisivo, e spesso si perde in una serie di immagini metaforiche che poco aggiungono al risultato finale. Nel complesso mi ha deluso. Oltretutto due ore e venti con sottotitoli, e che cavolo...

- Cose da fare prima dei 30: pensavo fosse il solito film adolescenziale americano (così mi ricordavo dai trailer), invece è un filmetto inglese sull'amicizia e sulle cose che cambiano, abbastanza carino. Niente di eccezionale, sia chiaro, ma l'ideale per una serata spensierata.

- Troy: fumettone storico con il belloccio di Brad Pitt che non avevo ancora visto. In genere i film pseudostorici non mi piacciono troppo, però dopo Il Gladiatore mi sono ricreduto, e questo è nello stesso stile, per cui alla fine mi è piaciuto. E poi Diane Kruger è bellissima...

- Roger and me: questo sì di Michael Moore, che racconta come nel suo paesello natio la chiusura delle fabbriche della General Motors abbia portato alla depressione (sia economica che delle persone). Il titolo Roger and me deriva da Roger Smith, megapresidente galattico di GM che ha deciso il taglio del personale e che Moore insegue per un paio d'anni per cercare di portarlo al paesello per fargli vedere di persona la situazione (peraltro senza riuscirci). E' il suo primo film ma già si vede lo stile caustico che ne farà il regista famoso che è ora.

Direi che per ora bastano, che dite?