Ci stiamo riorganizzando

Da anni leggo una rivista di alta fedeltà. Da anni c'è una rubrica di lettere che riguardano problemi con l'assistenza dei prodotti. Da anni leggo sempre lo stesso tipo di risposta.
"Desideriamo scusarci con il signor Rossi; purtroppo il suo caso è coinciso con la riorganizzazione del nostro servizio di assistenza, per cui il sig. Rossi è stato sfortunato. Adesso abbiamo riorganizzato tutto e queste cose non possono più succedere."
Ovviamente, non è vero niente. Semplicemente se ne sono fottuti, finché non è intervenuta la rivista. E allora hanno alzato il culo dalla sedia e si sono messi a lavorare. Oppure, se è vero che si sono riorganizzati, vuol forse dire che prima il loro servizio faceva schifo?

Da un po' leggo Plus24, l'inserto del Sole24Ore. Anche li c'è la rubrica delle lettere per i problemi con le banche e le assicurazioni. Anche lì mi è capitato di leggere le stesse risposte.

Un paio di settimane fa, telefoniamo a un nostro fornitore per lamentarci del livello del supporto. "Avete ragione, ma non c'è problema, a ottobre riorganizziamo tutto". Va bene, ci voglio credere.

Purtroppo, il supporto non è una di quelle cose dove conviene investire. Se ti si rompe il TV, e te lo riparano in fretta e bene, semplicemente te ne dimentichi, dato che hanno solo fatto il loro lavoro. Se invece ti fanno incazzare, forse te ne ricorderai e non comprerai più quella marca. Però dato che alla fine ti fanno incazzare più o meno tutti, sono tutti sullo stesso livello. Per cui investire nel supporto è inutile, a livello di marketing.

Ma non vi preoccupate. Si stanno tutti riorganizzando.

Vent'anni

Vent'anni. Anzi, 19 a essere precisi. Cena con gli ex compagni di classe delle superiori. E senza usare Facebook, che non c'è quasi nessuno. Marcello si è messo d'impegno e ha rintracciato quasi tutti.

Molti non li vedevo davvero dalla maturità. Alcuni non pensavo venissero; altri che sarei stato felice di rivedere non sono venuti. Pazienza, sarà per la prossima volta. Io stesso sono stato indeciso per un po', se partecipare. In queste occasioni si fanno sempre dei bilanci, e io non è che abbia molto da dire. Ma alla fine mi sono detto "perché no".

Non siamo cambiati tanto. Avrei riconosciuto tutti. Anzi, qualcuno è anche migliorato. Chi era bella è rimasta bella. Chi era timido è rimasto timido, e chi era sborone è rimasto sborone.

Quasi tutti sposati, e con figli. Beh, è anche normale. Però mi ha sorpreso che molti si sono sposati giovani, prima dei 30, e che siano ancora sposati dopo una decina d'anni di matrimonio e due figli. Decisamente siamo di un'altra generazione, ne sono sempre più convinto.

E mi ha stupito anche il clima della serata, quasi euforico. Avevamo davvero voglia di vederci. Non pensavo. E ci siamo ripromessi di fare un'altra serata a settembre. Ci credo poco, 19 anni e poi 4 mesi? Stiamo a vedere.

Alla fine, sono contento di esserci andato.

Glamour | Workshop 1

Finalmente ci siamo; dopo soli 3 anni (e questo in effetti è un nuovo record) pubblico le foto del mio primo workshop fotografico (altri seguiranno).

Cos'è un workshop? Beh, la definizione non è univoca. Il dizionario della lingua italiana Sabatini Coletti definisce il workshop come "Corso di specializzazione, seminario di studi". Non è sbagliato, ma un workshop fotografico è molto di più.

In pratica, è una sorta di corso pratico, della durata da poche ore ad alcuni giorni, in cui uno o più fotografi professionisti spiegano tecniche, stili, trucchi del mestiere e così via. Ci sono workshop di tutti i tipi, a seconda del tema affrontato (ritratto, natura, animali, glamour, tecniche da studio, come realizzare un book, viaggi, ecc.), anche se i più frequenti e accessibili sono quelli di ritratto con le modelle (che sono quelli che ho fatto io), sia in studio che in location particolari (tipo ville e castelli).

I vantaggi sono molteplici: innanzitutto, vengono messe a disposizione dall'organizzazione le modelle, la location e le attrezzature da studio necessarie (luci e pannelli), tutte cose che da solo e non essendo un professionista è molto difficile avere; poi c'è il fotografo che spiega e suggerisce, e si incontrano altre persone con la stessa passione con cui è sempre piacevole confrontarsi.

Il mio primo workshop si è svolto in studio; c'erano due modelle su due set diversi, uno con i flash e l'altro con le luci continue (che adesso so di preferire). E' stato molto interessante, e mi ha fatto conoscere un paio di persone che poi mi hanno portato ad altri workshop in seguito.

Purtroppo l'esperienza era poca e poche sono anche le foto degne di essere pubblicate. Pubblico due gallerie separate, una per tutti e una per gli amici (non sto a spiegarvi il motivo perché è troppo lungo). Se mi conoscete, chiedetemi pure come accedere alla galleria riservata.

Le foto sono a questo link: http://donnifoto.zenfolio.com/ws1

La gallery completa è qui: http://donnifoto.zenfolio.com/gws1

Avrei voluto (al taglio della torta)

"Non sono bravo nei discorsi, ma ci provo lo stesso. In quest'epoca di matrimoni che durano lo spazio di due o tre stagioni, in cui si cambia il
televisore, si cambia la macchina, e si cambia anche consorte, io sono convinto che i nostri sposi Daniele e Sara invece dureranno. Ne sono convinto perché conosco bene Daniele, e un po' anche Sara, e so che oltre a volersi molto bene sono persone di sani princìpi. Princìpi che ci hanno trasmesso i nostri genitori, ma anche gli zii e i nonni.

E poi anche perché in questi anni passati insieme, hanno già dovuto affrontare e superare difficoltà non banali, e sono sempre rimasti insieme e sempre più uniti. Per cui sono molto felice che questo giorno sia arrivato, e vi chiedo di unirvi a me in questo brindisi per gli sposi. Tanti auguri di una lunga vita felice insieme!"
E aggiungerei adesso, buon viaggio di nozze!

Viaggio in Giappone - Consigli pratici

Per finire, qualche consiglio pratico (solo il minimo indispensabile) per chi deciderà di seguire le mie orme. Prima però una breve premessa.

Avevo letto spesso che il primo impatto con il Giappone è disorientante, in quanto ti senti disperso e isolato in un mondo in cui molte cose sono diverse e in cui è molto difficile comunicare. In realtà io questa sensazione, la sensazione "Lost in translation", non l'ho provata quasi mai, forse perché non siamo mai stati in difficoltà. Tutto è molto organizzato e molto preciso, ci sono cartelli dappertutto (quasi sempre anche in caratteri occidentali), per cui perdersi è davvero difficile. E su Internet trovate tutto, per cui potete partire preparati. Purtroppo sono veramente pochi i giapponesi che parlano inglese (altro luogo comune) e anche quelli che lo parlano lo parlano malissimo (troppo diverso dalla loro lingua). Un piccolo trucco, per ovviare alle difficoltà comunicative, è quello di avere sempre con sé una stampa di quello che vi serve o del posto dove dovete andare. E' molto più semplice quando si chiedono informazioni mostrare direttamente una foto o un nome stampato su un foglio.

Premessa numero 2, avevo sempre letto che il Giappone è carissimo. Non è vero. Vi faccio qualche esempio: biglietto bigiornaliero per la metro di Tokyo, circa 8 euro. Giornaliero dei bus a Kyoto, 4 euro. Una Coca-Cola alla macchinetta, circa 1 euro. Ingresso ai templi, 4-5 euro. Cena in cui abbiamo speso di più: 50 euro in due (ma ci siamo sfondati di sushi; di solito spendevamo molto meno). Le uniche cose davvero care sono i taxi e il treno. I taxi praticamente non dovete prenderli mai, con i mezzi pubblici andate dappertutto, e per il treno fate il Rail Pass e risparmiate tantissimo. Per mangiare, ci sono ristoranti di tutti i tipi, e molti anche economici in cui però si mangia sempre bene. Inoltre, l'anno scorso lo yen era abbastanza forte rispetto all'euro (1 euro = 133 yen). L'anno prima 1 euro = 170 yen, e sarebbe stato ancora più economico. Quest'anno va un po' peggio, 1 euro = 120 yen. Purtroppo la roba elettronica, a parte tutti i problemi di standard vari, costa di più (a volte anche MOLTO di più) per cui lasciate perdere. Per la cronaca, alla fine ho speso, tutto compreso (volo Alitalia, hotel 3 e 4 stelle, rail pass per 7 giorni, assicurazione medica e spese in loco) circa 2100 euro per 2 settimane, prenotando tutto su vari siti Internet. Fattibilissimo.

ATTENZIONE: Il viaggio in Giappone può dare dipendenza. Al vostro ritorno ne avrete subito nostalgia, e vorrete tornare. Siete stati avvisati.

Ed ora via con i consigli (metto anche una selezione di link utili).

Soldi. Vi conviene cambiarli direttamente in aeroporto. In giro uffici Exchange non ne abbiamo visti, però abbiamo cambiato altri soldi in un ufficio postale senza problemi. Se invece volete prelevare con la carta di credito, purtroppo anche se tutti gli sportelli presentano i simboli Visa e Mastercard in realtà accettano solo carte emesse in Giappone (provato personalmente, non funzionano). Dovrebbero fare eccezione i Bancomat di Citigroup e della catena di supermercati 7eleven, che sono abbastanza diffusi (ma non abbiamo provato; ho fatto solo una mezza prova senza prelevare in un 7eleven e non ha rifiutato la carta). Attenzione anche al fatto che le carte di credito comunque sono poco diffuse, per cui vi conviene sempre avere contanti.

Aeroporto > Tokyo. Per andare dall'aeroporto a Tokyo avete varie alternative. Ve ne consiglio due: se avete attivo il Rail Pass, prendete il Narita Express che è compreso (ed è anche il più caro). Altrimenti prendete la Keisei line, che ci mette poco di più e costa molto meno.

Metropolitana. La metro di Tokyo ha 15 linee, 11 della Tokyo Metro e 4 della Toei. Con le 11 della Tokyo Metro andate dappertutto, per cui vi conviene fare il giornaliero solo di quella (e non quello congiunto delle due). Anzi, fate il bi-giornaliero che è venduto SOLO in aeroporto e costa ancora meno. Così non dovete cercare di capire il complicato sistema di tariffe (il prezzo cambia a seconda della distanza) e non dovete comprare i biglietti tutte le volte. In ogni caso, se avete il rail pass valido, potete prendere anche la linea Yamanote che è molto comoda.

Vi segnalo inoltre questa comodissima guida che elenca tutti i luoghi turistici principali, con indicate le fermate della metro e soprattutto le uscite corrette (molte stazioni hanno decine di uscite, e se sbagliate vi ritrovate da tutt'altra parte ed è molto difficile ritrovare la strada giusta).

La mappa di tutte le linee (utilissima) è qui.

A Kyoto invece, la metro ha solo due linee, e la maggior parte dei templi sono raggiungibili solo in autobus. Vi conviene fare il giornaliero dei bus, che costa 500 yen. Tutte le info qui.

Treno e Rail Pass. Il Japan Rail Pass è un abbonamento per il treno, riservato ai turisti. Lo potete comprare solo fuori dal Giappone (non ho ancora capito perché, ma pare per motivi fiscali), per cui dovete pensarci prima di partire. E' venduto in varie tipologie a seconda della zona coperta, ma l'unico utile per i turisti è quello All Japan, con il quale potete andare dappertutto. Dura 7, 14 o 21 giorni dall'attivazione. Potete prendere tutti i treni, compresi gli shinkansen (escluso il Nozomi, il più veloce) e anche il Narita Express per l'aeroporto e la linea Yamanote a Tokyo (sono escluse solo alcune linee private, ma difficilmente dovrete prenderle). Basta esibirlo all'addetto e salire sul treno, per quelli locali; per gli shinkansen la prenotazione è gratuita. Nel complesso è molto conveniente, per es. un singolo viaggio A/R Tokyo-Osaka costa circa 30000 yen, il JRP per una settimana costa 28300 yen. Io l'ho comprato da HIS Italy (molto efficienti).

Trovate gli orari degli shinkansen qui. Quasi inutili, sono frequentissimi.

Una mappa dell'area di Tokyo è qui (utile se dovete andare a Nikko, Kamakura o Yokohama).

Cellulari. I cellulari GSM non funzionano perché il sistema GSM in Giappone non c'è mai stato, usano uno standard diverso. Invece quelli UMTS funzionano, almeno con Softbank che è il carrier con cui c'è il roaming sia per Vodafone che per Wind. Noi non abbiamo avuto problemi sia a telefonare che a ricevere e mandare SMS. Occhio alle tariffe comunque, che possono essere salate. Vodafone ha una pagina apposita e la tariffa Passport anche per il Giappone, molto conveniente.

Elettricità. L'elettricità è a 100V, ma ormai questo non è più un problema, dato che quasi tutti i caricabatterie dei cellulari e delle macchine fotografiche e gli alimentatori dei PC supportano il voltaggio universale (100-240V, 50/60hz). Le spine però sono diverse, uguali a quelle americane (eredità della guerra persa), cioè con le due lamelle piatte. Il relativo adattatore si trova comunque facilmente anche nei supermercati italiani, e costa davvero pochissimo.

Orari. Attenzione agli orari: quasi tutti i templi e le attrazioni visitabili chiudono tra le 16 e le 17. I giapponesi mangiano presto, dopo le 21/21.30 difficilmente riuscirete a cenare. La metro non è H24, chiude circa alla 1 di notte.

Calzini. Sempre in ordine. Vi capiterà di dover togliere le scarpe per visitare i templi o il castello Nijo a Kyoto, e anche in qualche ristorante...

Mancia. Non bisogna darla mai. Si offendono. Inconcepibile per loro prendere dei soldi per un servizio che è già dovuto.

Assicurazione. In Giappone l'assistenza medica è tipo negli USA, per cui vi conviene fare un'assicurazione sanitaria prima di partire. Io l'ho fatta sul sito Viaggisicuri dopo aver letto un po' in giro, ma non essendomi servita (per fortuna) non so dirvi se sia buona o no. Sicuramente è economica rispetto a nomi più famosi.

A questo punto, non mi resta che augurarvi buon viaggio!