Come si fa una bella foto?

Magari lo sapessi... Vedi la scena. Pensi alla foto che vorresti fare. Ce l'hai in mente. Imposti la macchina con cura. Pensi a tutti i parametri. Poi scatti. La rivedi sul display. Mah... non è proprio come ce l'avevi in mente. Ci riprovi. Ne fai quattro o cinque. Una buona sarà venuta. Va bene, passiamo ad altro. Scatti altre centinaia di foto a qualcos'altro.

Torni a casa. Scarichi le foto. Cerchi la foto perfetta che pensi di aver scattato. Niente da fare, non la trovi. Ma dov'è finita? E' lì, in mezzo alle altre, solo che non la trovi. E sai perché? Perché non è come la immaginavi nella tua testa. Non sei stato abbastanza bravo. Pazienza.

Però a un certo punto... salta fuori la bella foto. Non quella che avevi pensato, un'altra. E questa quando l'ho fatta? Non me lo ricordo proprio... Chissà perché alla fine (nel mio caso almeno) le foto più belle non sono quelle "studiate" ma quelle fatte d'istinto.

Per rendere l'idea, la foto che vedete l'ho fatta al Photoshow, a Milano. Ne ho fatte altre centinaia, ma questa proprio è stata una sorpresa, perché non ricordavo assolutamente il momento in cui l'ho scattata. Non ero in posizione buona, perché davanti al set c'erano un centinaio di fotografi accalcati e inserirsi era impossibile. Io ero di lato. A un certo punto la modella è spuntata tra i pannelli e ho scattato. Così, senza pensarci troppo.

Secondo me è una buona foto. Ma ovviamente mi interessa anche il vostro parere. E' molto difficile per me decidere se una mia foto è bella o no. Fatemi sapere cosa ne pensate.

Aggiornamento 9/3/09: Ho pubblicato un po' di mie foto; se vi va potete vederle a questo indirizzo: http://donnifoto.zenfolio.com

Quest'anno vacanze in...


...Giappone? E' un po' che ho la fissa del Giappone. Sono terribilmente affascinato dal loro stile di vita (il che non vuol dire che mi piacerebbe vivere come loro...) e da quel mix di antico e moderno che pervade tutta la loro cultura. Purtroppo ho scoperto recentemente di non amare troppo la loro cucina...

Comunque, sono anni che penso a un viaggio in Giappone. I problemi sono due:

- costa un botto

- non ci vuole venire nessuno

E dato che quest'anno non so proprio cosa fare per le vacanze, potrebbe essere la volta buona. C'è un tour operator, Viaggi e Avventure nel mondo, che organizza questi viaggi di gruppo più o meno avventurosi in vari paesi del mondo, tra cui anche il Giappone. Per cui potrebbe essere una buona soluzione, tanto per non andare proprio da solo. Non ho mai fatto viaggi organizzati, ma comunque non mi fido ad andare così lontano da solo. Anche se nei viaggi di gruppo c'è sempre il rischio di non trovarsi bene con qualcuno... ma è un rischio da correre, no?

Che ne dite? Qualcuno vuole venire?

Perché Google invece di darmi quasi 3 giga su Gmail...


...non si decide a tirar fuori quel famoso Gdrive (o Gdisk) di cui si era parlato un annetto fa?

Ricollegandomi al post precedente, un annetto fa era appunto trapelata notizia di questo Gdrive, e cioè un bello spazio online (si parlava di 1Gb) per metterci quello che vi pare (backup di file importanti, roba da condividere, file a cui poter accedere ovunque ci si trovi). Dopodiché non se ne è saputo più nulla.

Mi permetto di dare un suggerimento a Google: attualmente siamo a quota quasi 3Gb su Gmail e 1Gb su Picasaweb. Personalmente apprezzerò molto il giga di Picasaweb quando comincerò a pubblicare qualche foto (sempre abbiate fede) ma dei 3 giga di Gmail onestamente non so che farmene (la mia mailbox in ufficio sta sotto i 150Mb, vedete voi...).

Però ultimamente hanno iniziato anche loro a condividere. Cioè, per es., le foto messe qui su Blogger vanno a finire in un album di Picasaweb, e sfruttano perciò parte di quel giga in maniera condivisa. Per cui ecco la proposta: ci date un bel 5Gb forfettari da usare per tutto, mail, foto, Gdrive e altro... così magari io che occupo poco spazio con la posta ne avrò di più per le foto e il resto. Con magari tutto integrato: le foto o i file che ricevo per posta li posso mettere direttamente su Picasaweb o archiviarli su Gdrive, e viceversa qualunque cosa online la possiamo mandare per mail.

Non male come idea vero? E allora Google, questo Gdrive ci decidiamo a farlo o no?

Un sito di storage online buono?

Qualcuno conosce qualche buon sito di storage online? Sono utili per condividere grossi file e per avere un backup di qualcosa di importante. Quelli più famosi dovrebbero essere questi:

Finora ho provato Xdrive perché mi sembrava il migliore, 5 giga di spazio e nessuna limitazione sulla grandezza dei file. Purtroppo è quasi inutilizzabile. L'uploader in Java sulla mia macchina dà errore. Se provo a cancellare un file mi dà errore. Lasciamo stare.

Era solo un'idea. Vado avanti a provare gli altri.

Il futuro è in grotta


Eh già... tutti in grotta... non a caso il signore qui di fianco si fa sempre riprendere in grotta... per darci un assaggio del nostro futuro...

Ci vediamo in grotta...

In alternativa, il futuro è il presidio. Chi vuol capire capisca...

Ho una brutta sensazione...


Il Profeta non sta andando come avevo sperato. E ho una brutta sensazione.... Non so neanche spiegarla bene.... ma ho come paura che abbiamo già superato l'apice.

Il Profeta è sempre stato al di sopra di tutto. Vinceva e basta. Non c'erano problemi di motore, gomme o assetto che tenessero. Semplicemente vinceva. Se c'era qualche problema, ci metteva un po' del suo e vinceva lo stesso. Sembrava tutto facile. Per non vincere dovevano essere proprio problemi grossi.

Adesso invece ce n'è sempre una. Il motore, le gomme, la sfiga... e un ragazzino che più in forma non si può... E ho la sensazione fortissima che sia l'inizio del declino...

Spero di sbagliarmi.

Oppure che sia arrivato il conto della fortuna? Come disse Ambrogio Fogar, nella vita la fortuna si bilancia. Il Profeta è sempre stato molto fortunato. Non che non sia bravo, ma anche quando gli è andata male è sempre stato abbastanza fortunato. Che sia arrivato il momento di saldare il conto?

Ma i computer hanno un'anima?


Il mio PC è sempre andato benissimo, merito delle cure maniacali che gli dedico (i miei colleghi lo sanno che sono un po' fissato e mi prendono un po' in giro...). Diciamo che ho un approccio un po' minimale (solo quello che serve, niente orpelli inutili, niente continue installazioni di roba da provare, ecc.) e in questo modo ho un PC molto efficiente e che soprattutto non è mai crashato in due anni e mezzo di uso intenso.

L'altro giorno arriva il mio collega IT manager Carletto e (finalmente) mi piazza sulla scrivania la scatola del portatile nuovo. Istantaneamente, stavo facendo WindowsUpdate, il vecchio si pianta!! Ho provato per tutta la mattina a sistemarlo, ma senza successo. Essendoci comunque quello nuovo, ho deciso di lasciar perdere e rinunciare a capire dove fosse il problema...

Che il vecchio PC si sia offeso? Che abbia avuto paura di finire in chissà quali mani?

E anche questa volta 3

Tranquilli, non mi hanno sequestrato niente questa volta...

Ennesimo viaggio a Roma e, udite udite, sono salito in aereo senza che nessuno mi abbia chiesto la carta d'identità. Eh si...

Sono arrivato tardi e ho pensato bene di fare il fast check-in (quello alle macchinette, molto comodo). Ovviamente la macchinetta non mi ha chiesto i documenti. Poi c'era una fila mostruosa ai controlli di sicurezza, e sono arrivato al gate che praticamente erano saliti già tutti. Arrivo di corsa e con il fiatone, porgo il biglietto e la gentile signorina non mi chiede il documento...

E se invece di salire io saliva sull'aereo mia zia Peppiniella?

Ma poi sto documento a cosa serve? Se faccio l'attentato suicida, io sono io e basta... se invece non sono io, comunque mi hanno controllato per cui non posso portare l'esplosivo nella bomboletta della schiuma da barba...

World Press Photo


Anche quest'anno arriva puntuale l'appuntamento con la mostra World Press Photo, alla galleria Sozzani di Milano (in corso Como 10) dal 6 al 27 maggio.

Cito dal sito:

"Da 50 anni una giuria di esperti, scelti tra i personaggi più accreditati della fotografia, si riunisce per valutare le immagini inviate alla World Press Photo Foundation di Amsterdam: migliaia di scatti provenienti da ogni parte del mondo, proposti da fotogiornalisti, agenzie, quotidiani e riviste.
La mostra presenta le fotografie premiate nelle 10 categorie tematiche in un tour mondiale con l’unico vincolo che tutte le immagini selezionate vengano esposte senza alcuna censura."

Che dire, ci sono stato nelle ultime due edizioni e devo dire che le foto sono veramente bellissime (anche se molte cariche di sofferenza). Per chi ama come generi il reportage e la foto sportiva è senza dubbio un appuntamento da non perdere (oltretutto l'ingresso è gratis).

Potete ammirare le foto di quest'anno qui. Ma vi assicuro che vederle in formato gigante fa un altro effetto. Io andrò sicuramente in uno dei prossimi fine settimana, se qualcuno vuole venire faccia un fischio.

E infine al giapponese...


Ieri sera sono stato al nuovo cinema Medusa di Rozzano, per vedere il film di De Niro sulla CIA. Sono andato fin là perché avevo dei biglietti omaggio. Arrivo con largo anticipo, ma noto subito che c'è il delirio: nonostante un parcheggio sotterraneo a due piani e svariati parcheggi esterni, ci sono auto parcheggiate ovunque lungo le strade di accesso anche parecchio lontano dal cinema. Alla fine, dopo più di 20 minuti passati a girare come un pirla sto quasi per desistere ed andare via quando la classica botta di culo si palesa: un'auto parcheggiata se ne va proprio mentre passo io. Olè.

Purtroppo arrivo alla cassa del cinema solo per constatare che nella sala che mi interessa restano solo due posti liberi. Idem tutti gli altri film decenti, sono già pieni, a meno di aspettare lo spettacolo di mezzanotte. Addio cinema e vadaviaelcù.

Decidiamo allora di mangiare qualcosa in uno dei numerosi locali presenti nel complesso. Capitiamo davanti al ristorante giapponese. Proviamo? In fondo ho sempre desiderato andarci, e qui i prezzi sembrano umani. Ma si dai. Proviamo.

Il posto è carino, metà è organizzato tipo sushi bar, con il nastro su cui scorrono i piattini che puoi scegliere liberamente, e metà come un classico ristorante. Ci sediamo nella parte classica.

Già dalla scelta del menu arrivano le prime difficoltà. Nonostante sia abbastanza appassionato di Giappone in genere, so poco e niente della loro cucina, se non i classici luoghi comuni che sanno tutti. Alla fine prendiamo sushi e tempura, e riso di contorno. Devo essere onesto, non mi è piaciuto quasi niente. Il sushi è pesce crudo (lo sapevo quando l'ho scelto, ma volevo provare lo stesso) e non sa quasi di niente (ma un po' di limone no?). La tempura è una frittura di pesce e anche verdure, fritte con la pastella. Anche questa sapeva di poco e niente. Magari ho sbagliato ristorante (come molti ristoranti del genere a Milano anche questo è gestito da cinesi), ma questo primo impatto con la cucina del Sol Levante è stato decisamente negativo.

Una cosa mi ha colpito molto: le bacchette. Io ci ho provato a usarle (diciamo per 30 secondi) ma poi ho desistito. Oltretutto se cibi solidi in qualche modo riesci a prenderli, altri, tipo il riso, è difficilissimo. Mi sono guardato intorno furtivo per vedere se qualcuno usava le posate: nessuno! Qualcuno era a suo agio con le bacchette, altri invece avevano parecchie difficoltà. Ho pensato di chiedere le posate e mi è venuto in mente il film di Fantozzi. I miei commensali mi dicono "No, devi imparare, sei al giapponese..." Chissenefrega, ho pensato, non posso mica diventare matto con queste cavolo di bacchette... e ho chiesto le posate. Al che ho rivalutato totalmente questa grandissima invenzione dell'era moderna: la forchetta.

Mi sono chiesto (seriamente): ma qual è il vantaggio di usare le bacchette? Onestamente non l'ho trovato. E ho riflettuto sul fatto che con la forchetta si può infilzare il cibo, usarla come una paletta, usarla di lato per tagliare cibi morbidi, e infine arrotolarci gli spaghetti. Grandissima invenzione. Geniale.

Però se gli asiatici hanno deciso di scrivere con i disegnini e di mangiare con le bacchette un motivo ci sarà. Ma quale?

Perché in Alto Adige...

...al posto di coperte e lenzuola si usa una specie di piumone da mettere sopra?

Non ci sarebbe niente di male, se non che il piumone in oggetto è grande esattamente come la piazza del letto, per cui non riesci a rimboccarlo sotto il materasso per fare in modo che stia fermo. Io di notte mi muovo parecchio per cui quell'affare sta al suo posto circa 10 minuti, non di più...

Ma loro come cavolo fanno?

Fortunatamente ho rimediato essendo da solo in un letto matrimoniale, per cui ho preso i due piumoni e li ho incastrati in modo che quello sul fondo del letto non si muovesse (mica posso dormire con i piedi freddi!).

Allego foto così si capisce meglio...


Rassegna cinematografica 4

Questa volta pochi film da comunista...

- L'altra metà dell'amore: una specie di Attimo Fuggente in versione lesbo. Carino. Anche se ormai non è più tempo di pulsioni adolescenziali (o magari sì, chi lo sa...)

- La sposa siriana: film molto bello sul conflitto tra arabi e israeliani. Una ragazza siriana che vive sulle alture del Golan (occupate da Israele) si deve sposare con un siriano che sta in Siria (e che lei non ha mai visto). Sposandosi andrà anche lei dall'altra parte e non potrà mai più tornare indietro e rivedere la sua famiglia, per cui è felice ma triste e spaventata allo stesso tempo. Il film narra tutta la giornata del matrimonio, che si svolge al confine tra soldati e filo spinato, in un clima totalmente surreale, che si fa metafora dell'assurdità della guerra. Il film è tutto in arabo, ebraico e inglese con sottotitoli. Tipico film da Mussida e consorte.

- The man who cried: strano film con un buon cast (Johnny Depp, John Turturro, Christina Ricci) ambientato nella prima metà del 900. Susan è una bambina russa che viene adottata da una famiglia inglese, cresce, va a Parigi a fare la cantante, conosce Johnny Depp (che è uno zingaro), se lo tromba, poi arrivano i tedeschi e lei scappa in America dove finalmente riesce a ritrovare il padre. Non brutto ma a tratti tedioso.

- Slevin patto criminale: i dialoghi si ispirano a Pulp Fiction ma non c'è paragone. Bruce Willis fa la solita parte da testa di cazzo ma il bamboccio di Josh Hartnett a tratti è irritante. Il finale a sorpresa salva un po' il film.

- The woodsman: la critica ne aveva parlato molto bene ma il film a suo tempo era passato quasi inosservato. Kevin Bacon esce di galera dopo essersi fatto un po' di anni per pedofilia. Vuole sinceramente redimersi ma poveretto non gliela fa e la società ovviamente non lo aiuta. Il film è molto strano in quanto non ha quasi un inizio e una fine. Pensavo meglio.

- Open Water: film a bassissimo costo, praticamente amatoriale, presentato al Sundance Film Festival e lì diventato famoso. E' ispirato alla storia vera di una coppia di fidanzati che vanno in vacanza alle Bahamas e fanno delle immersioni. La barca appoggio li dimentica in mezzo all'oceano. Il film è la storia delle 24 ore che passano in mare prima di finire mangiati dagli squali. Praticamente tutto girato con un primo piano di loro in acqua. Assolutamente coinvolgente e angosciante. Sconsigliato a chi fa immersioni.

- Love actually: commediola simpatica sull'amore. Tanto per passare una serata in relax.

- The badge: nonostante la presenza di buoni attori (Billy Bob Thornton e Patricia Arquette) e l'ambientazione dolente da sud degli Stati Uniti (tipo White Sands per intenderci) il film non decolla. Il ritmo è lento, la trama già non me la ricordo più (comunque ci sono dei travoni) e i personaggi un po' finti. Vedere e dimenticare.

- Stardom: storiella di una tipa che dal nulla diventa famosissima come supermodella. Il tutto girato in chiave surreale tipo Zoolander. Carino e niente più.

Hotel moderni 2

Vi ho già parlato dell'ultima trasferta romana, ma non vi ho parlato dell'hotel. E si, perché trattasi proprio del vero hotel di design da poveri.

L'hotel di design si caratterizza per avere questo look ultramoderno, tutto vetro, acciaio, specchi, superfici dai colori pastello. Però questo era economico, per cui tanti particolari stonavano: niente frigobar (non è che io lo svuoti ma spesso la notte mi viene sete), niente coperte extra nell'armadio, niente saponettine, shampino e tutte le altre cose che di solito si trovano in bagno, sostituite da anonimi dispenser.

Però alla fine, sapete che vi dico? La stanza era spaziosa, la doccia pure (odio le docce mini), il letto comodo, e soprattutto, cosa fondamentale, una volta spente le luci nessun rumore (mentre spesso ci sono dei rumori dovuti all'impianto di aerazione e altre cose). Per cui in fin dei conti ho dormito bene.

L'unica cosa che mi ha dato fastidio è che il frigobar era sostituito da una macchinetta automatica nell'atrio. E una bottiglietta d'acqua 2 euro, sticazzi...

Vips!


Cosa fate quando incontrate un vip?

L'altra sera sono stato a cena al Don Juan, noto ristorante argentino di Milano, frequentato da fighetti e gente coi soldi. Al tavolo di fianco al nostro c'era Ainett Stephens (meglio conosciuta come la Gatta Nera). Notevole anche dal vivo. E due tavoli più in là, a un certo punto sono arrivati Cesare Cremonini e Ballo. Ballo aveva i suoi soliti capelli da rasta, mentre Cremonini la barba lunga e tatuaggi dappertutto. Probabilmente non gli presterei la macchina.

Quando sono tornato dalla Sardegna, in aeroporto con noi c'era Simona Ventura. E a volte, per lavoro mi capita di frequentare la sede di Mediaset, dove ci sono gli studi, e lì qualche vip (o pseudo tale) lo incontri sempre (anche se spero sempre di incontrare le letterine!).

Bene, tutto questo per dire che spesso, visti di persona, sono molto diversi da come li vedi in televisione. E poi si crea quel meccanismo perverso, per cui pensi: magari questo non lo rivedrò mai più, devo dirgli qualcosa! Ma cosa cavolo devo dirgli? Mica lo conosco. Mica me ne uscirò con la solita banalità del tipo "ti seguo sempre" o "mi piace un sacco il tuo programma".

E mentre pensi a queste cazzate, il vip se ne va...