Viaggio in Giappone - giorno 10

Sveglia alle 8. Il letto si muove un'altra volta. E che cazzo, ma tutti adesso sti terremoti? In realtà questo è più leggero dell'altro, il lampadario non si muove. Evito di svegliare il mio socio.

Oggi prima tappa il Palazzo Imperiale, residenza dell'Imperatore. In realtà passeggiamo per i giardini, dato che il palazzo è visitabile solo un giorno all'anno (il 2 gennaio). L'unica parte visibile dall'esterno è il ponte Nijubashi (che in effetti offre un colpo d'occhio carino, se non fosse per il solito cielo coperto).



Fa un caldo assurdo... Tokyo è leggermente meno calda di Kyoto, ma oggi siamo su quei livelli...

Dopo la veloce visita al Palazzo Imperiale, assecondo nuovamente il mio socio guerrafondaio e andiamo a visitare il santuario Yasukuni-jinja, dedicato ai morti di tutte le guerre. Motivo? Perché qui c'è il museo Yushukan che conserva un esemplare perfettamente restaurato del solito aereo Zero (...) Ale è in visibilio... In realtà l'aereo è nella hall e non ci sarebbe bisogno di entrare a vedere il museo. Tento un colpo di mano, ma niente, mi tocca il giro completo, che alla fine si rivelerà ben poco interessante (per me ovviamente). Ale scherzo!

Terza tappa di oggi, la Tokyo Tower. Eravamo un po' indecisi se andare o no, dato che tutti la descrivono come una brutta copia della Tour Eiffel, ma alla fine decidiamo di darle una chance. E la decisione si rivelerà azzeccatissima...

Già sulla strada per arrivarci abbiamo una sorpresa: una sorta di processione in cui una cinquantina di persone porta sulle spalle un piccolo altare (tipo da noi le varie processioni con la statua della Madonna), cantando e gridando e invitando i passanti a unirsi a loro. Non capiamo bene cosa sia, ma l'allegria e la simpatia sono contagiose.



Arriviamo alla Tokyo Tower e c'è la solita folla immane; un addetto segna la fine della fila e il cartello dice che l'attesa per salire è di 30 minuti. Saliamo o non saliamo? Siccome in programma c'è anche la visita alla terrazza del Tokyo Metropolitan Government Office, 45° piano, e pure gratis, pensiamo di lasciar perdere. Poi però cambiamo idea e facciamo la nostra bella fila per salire.





Ho letto una volta, non mi ricordo dove, che per apprezzare Tokyo bisogna vederla dall'alto. Adesso so che è vero. La terrazza offre una vista a 360 gradi, e la megalopoli si distende sotto di noi a perdita d'occhio, e non se ne intravede la fine. Il Fuji è invisibile, coperto da un manto di foschia. Il sole sta per tramontare. Mi sembra quasi la scena di Blade Runner (lo so, sono ripetitivo, ma l'ambientazione di quel capolavoro è chiaramente ispirata alle città asiatiche) in cui Deckard va alla Tyrell Corporation, e il sole filtra attraverso l'atmosfera densa.



Il sole scompare all'orizzonte, e la città letteralmente si illumina sotto i nostri occhi... il momento è veramente di quelli da ricordare. Rimaniamo a lungo, quasi non vorremmo più andare via...







A malincuore ce ne andiamo, e percorriamo la strada a ritroso verso la metropolitana. E qui si ripropone la sorpresa di poche ore prima... sentiamo una musica provenire da un piccolo tempio nascosto tra i palazzi. La curiosità ci impone di andare a vedere. Ecco cos'era la processione di oggi, la festa di questo piccolo tempio. Il ritmo viene dato da dei battitori di tamburi che suonano davvero con molta energia e si danno il cambio molto spesso, e tutto intorno la gente balla all'unisono una danza. Le donne sono quasi tutte in kimono (e anche molti uomini). Davvero un fuori programma piacevole.



Rimaniamo un po' a guardare e a scattare qualche foto, ma poi la fame si fa sentire. Per la serata, facciamo una capatina a Roppongi Hills. Si tratta di un complesso architettonico ultramoderno, che comprende uffici, appartamenti, negozi, ristoranti, cinema, parchi, un museo, un hotel. Il tutto dominato dalla Mori Tower. In realtà ci ha un po' deluso (è tutto un po' finto) ma ceniamo in un ristorante di sushi che ci è piaciuto davvero molto, seduti al bancone con i piattini che girano sul nastro. Sarà anche la cena più costosa di tutto il viaggio, circa 50 euro in due, meno che nel mio ristorante solito a Milano. Il mito del Giappone ultracaro è definitivamente sfatato.



Tutti mi chiedono: com'è il sushi in Giappone? Non molto diverso da quello che mangio in Italia. Gli ingredienti sono semplicissimi, per cui non c'è molto da curare, se non che il pesce sia fresco. E qui lo è sicuramente, per loro è quasi un'ossessione. Per il resto, c'è una maggiore varietà di pesci utilizzati, anche se per noi non è facile cogliere tutte le sfumature nei sapori.

Ce ne andiamo molto soddisfatti. La giornata è finita, e mi rendo conto solo ora, rileggendo quello che ho scritto, che è stata davvero intensa. Una delle più belle del viaggio.

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