Viaggio in Giappone - giorno 8

Il primo giorno a Tokyo (nonché la seconda parte del viaggio) inizia presto. Esattamente alle 5.07, quando mi sveglio perché il letto si sta muovendo. Ma... sogno o sono desto? No, non sogno, il letto si muove davvero. Apro gli occhi. Si muove anche il lampadario. Cigola tutto. TERREMOTO! Oddio cosa faccio? Andare sotto un tavolo... no, non ci sono tavoli. Allora sotto lo stipite della porta. Mah, le uniche porte sono quella di ingresso della stanza e quella del bagno, e non mi paiono su muri solidi. I secondi passano e la stanza continua a cigolare. "Ale, Ale, il terremoto!". "Ma dai, non è neanche troppo forte..." "Ma vaffanculo!".

Finisce. Silenzio irreale. Sarà durato 30 secondi, ma non so dirlo esattamente. Guardo la stanza, non si è staccata una vite. Però che sensazione, di angoscia, di impotenza. Io avevo sentito solo due terremoti in vita mia, ed erano stati due cagatine. Ho letto il giorno dopo sul giornale (in inglese, cosa credete) che è stato di magnitudo 6.6, più o meno come quello in Abruzzo. E' vero anche che gli edifici antisismici si muovono di più, amplificando l'effetto. Quando racconto questa esperienza, tutti mi rispondono "Ma tanto loro sono abituati". Si, loro. Io mi sono cagato sotto.

Sul momento non sono stato a rifletterci più di tanto, ma adesso, a distanza di mesi, ogni tanto mi torna in mente, quella sensazione di angoscia.

Comunque, ci rimettiamo a dormire come se nulla fosse (anche questo è surreale) e ci svegliamo tardi, troppo tardi per il giro che dobbiamo fare oggi. E' l'ultimo giorno di validità del Rail Pass e decidiamo si sfruttarlo per andare a Nikko. Nikko è a circa 130 km da Tokyo e bisogna addirittura prendere due treni per arrivarci, lo shinkansen fino a Utsunomiya e poi il trenino locale. Siccome il percorso con lo shinkansen è breve, non lo prenotiamo e ci ritroviamo a viaggiare in piedi nelle carrozze senza prenotazione che sono stracolme di gente. Al momento di cambiare treno, non troviamo subito il binario giusto e perdiamo la coincidenza. Il treno per Nikko passa infatti ogni ora e dobbiamo aspettare per un'ora il successivo. Praticamente arriviamo che sono le 15 passate. E piove.

Nikko è la classica gita fuori porta da Tokyo. Tutte le guide di viaggio dicono di farci assolutamente un giro, anche se dopo Kyoto e Nara alle città antiche con templi siamo ormai abituati, e non ci impressiona più di tanto. Però è molto carina, quasi una cittadina di montagna, con sole case basse e nessun palazzo. "Nikko is Nippon" leggiamo su numerosi poster pubblicitari alla stazione. In effetti l'atmosfera non ci è dispiaciuta.

La zona dei templi è abbastanza lontana dalla stazione, e vi si accede attraverso il ponte Shinkyo, considerato sacro. In realtà vaghiamo abbastanza senza meta, e le indicazioni tutte in giapponese non aiutano.







E' già ora di tornare a Tokyo. Usiamo il Rail Pass per l'ultima volta. Ceniamo nel nostro quartiere, ma non mi ricordo dove. E faccio qualche altra foto notturna (il minicavalletto si è rivelato un acquisto davvero fondamentale).





Da domani, Tokyo fino alla fine del viaggio.

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