Viaggio in Giappone - giorno 6

Oggi sveglia molto presto, alle 8.02 abbiamo lo shinkansen che ci porterà a Hiroshima (prenotato ieri quando siamo partiti per Nara, insieme a quello che domani ci porterà a Tokyo). L'idea è quella di passare la mattinata lì, e nel pomeriggio vedere l'isola di Miyajima e il museo di Kure (che sono ai due lati opposti della baia di Hiroshima).

Il treno ci porta in un paio d'ore a destinazione, puntualissimo come sempre. All'uscita della stazione, una coda immane ci attende alla fermata dei tram. In realtà l'efficienza nipponica fa si che bastino 10 minuti per salire sul tram che ci porta in centro, al A-bomb Dome con annesso Museo della Pace.

Eccolo qui dunque, il simbolo di una delle tragedie dell'umanità. Uno dei pochi edifici rimasto in piedi dopo l'esplosione, che si è deciso di conservare per sempre così com'era, mentre tutto il resto della città è stato ricostruito completamente (Hiroshima è oggi una città molto moderna). Piove, e questo aggiunge tristezza al momento che è già triste di suo.

Visitiamo poi il Museo della Pace, e questa è la prima volta che provo fastidio per il famigerato "affollamento" giapponese. C'è davvero una marea di gente, e oltretutto è il 9 agosto, solo tre giorni prima (il 6 agosto) era l'anniversario dell'esplosione con tanto di cerimonie commemorative.





Sinceramente, Hiroshima è la tappa che mi è piaciuta meno di tutto il viaggio. Non c'è quasi nulla da vedere, e quello che c'è mette una tristezza infinita. Il tutto in una giornata grigia e piovosa. Però come fai a venire in Giappone e non visitare Hiroshima?

Nel pomeriggio, capiamo che non ce la facciamo a vedere sia Miyajima che il museo di Kure, e optiamo per quest'ultimo, anche perché continua a piovere e l'isola non ce la godremmo. Peccato. Prendiamo perciò il trenino per Kure, dove il mio socio guerrafondaio mi farà visitare il museo della marina giapponese e il museo Yamato (la famosa corazzata della seconda guerra mondiale, costruita proprio nei cantieri di Kure).

Il museo della marina giapponese, anzi JMSDF (Japan Maritime Self-Defense Force) è molto interessante e comprende anche un sottomarino di 76 metri parcheggiato lì fuori e visitabile anche all'interno!! E tutto questo ben di Dio gratis! Il museo Yamato invece è tutto dedicato all'omonima nave e comprende tra le altre cose un modellino scala 1:10 e un vero aereo Zero (motivo del viaggio in Giappone del mio socio... :-). Le foto rendono meglio l'idea.





Infine ce ne torniamo indietro con il trenino e facciamo appena in tempo a prendere lo shinkansen per tornare a Kyoto. Arriviamo verso le 22 e decidiamo di mangiare qualcosa direttamente in uno dei locali della stazione. Purtroppo abbiamo una brutta sorpresa; i giapponesi hanno infatti l'abitudine di mangiare presto e verso le 21-21.30 molti ristoranti già chiudono (o almeno chiudono la cucina). Infatti ne proviamo un paio ma veniamo rimbalzati senza pietà (anche in uno in cui c'era ancora molta gente che mangiava). Torniamo perciò in hotel e finiamo per mangiare un tramezzimo allo Starbucks (unico locale aperto). La peggiore cena di tutto il viaggio. Bah... Sarebbe stato meglio comprarsi un bento (le scatole con il cibo già pronto) e mangiarla sul treno come abbiamo visto fare spesso a loro. Sarebbe stata un'altra esperienza giapponese.

Domani ci trasferiamo a Tokyo, ma prima abbiamo ancora un paio di cose da vedere qui...

4 commenti:

  1. Rischierò di ripetermi nei miei vari commenti...ma devo dirlo "Queste foto sono meravigliose"
    Mi è quasi venuta voglia di farci un salto in Giappone!"

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  2. Sisi, belle foto davvero!

    Ciao,
    L.

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  3. Grazie, troppo buoni!

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  4. Il socio giapponese11/11/09 17:50

    Ebbene eccomi qua, visto che mi hai ripetutamente cazziato perché non ho ancora commentato i tuoi post!!!

    Se non l'ho ancora fatto è perché provo una tremenda invidia per le tue foto....le mie hanno una qualità pessima....e tutto perché mi sono lasciato infinocchiare da un'offerta del Mediaworld e ho comperato l'unico modello di Coolpix che alla Nikon hanno concepito in preda ai fumi dell'alcool.... magari il capo progettista era il tipo che abbiamo trovato ronfante alla stazione di Akasaka Mitsuke, te lo ricordi??? Era pieno di alcool fino elle orecchie e se la dormiva come un pupo sdraiato sul pavimento della stazione dietro una macchinetta delle bibite, tutto ben vestito con la sua 24ore usata come cuscino....Lo avesse fatto a Lambrate chissà come lo avremmo trovato il giorno dopo...mah!!! Ma invece in Giappone no!!! Puoi metterti a contare i soldi per strada che nessuno tenta di rapinarti, molestarti, romperti le palle!!!

    P.s. Pubblica immediatamente la foto dello Zero!!! Sennò cosa ci sei venuto a fare in Giappone????
    Ma hai visto dove ti ho portato?? Tu che ti lamentavi che ovunque andassi c'erano sempre altri occidentali e ti mancava la percezione del Giappone autentico...a Kure c'eravamo solo noi!! Sperduti nell'oscura provincia giapponese dove cominciavano a latitare i cartelli bilingue e i giappi festanti ti guardavano con fare stupito.....come a dire:"ma dove minchia vanno questi????"..anche se loro avrebbero utilizzato un linguaggio molto più educato...

    P.p.s. a te è andata ancora bene, quando sono andato a NY, ho obbligato quei disgraziati che erano con me a restare mezza giornata a bordo della Intrepid mentre io fotografavo gli aerei sul ponte di volo, sotto l'acqua e con un vento gelido...(tra l'altro ti faccio notare che la Intrepid ha partecipato all'affondamento della Yamato e della sua gemella Misashi, e quindi il cerchio si chiude....) Hihihihi

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