Viaggio in Giappone - Curiosità

Eccomi dunque a fare un nuovo post sull'amato Giappone; questa volta vi parlerò delle infinite curiosità che troverete in un viaggio del genere.

Cominciamo. Ordine sparso (come tutto il blog). Qualche foto era già stata pubblicata ma repetita iuvant. Attenzione: post fiume!


Cibo. Il sushi non è così diffuso come pensavo. Ci sono anche tanti tipi di zuppe (che in genere evitavamo perché non si capisce mai cosa c'è dentro) e piatti a base di carne, anche se carne sta a pesce 1 a 10. Io per esempio ho mangiato spesso un piatto composto da ciotolone di riso e due o tre gamberoni impanati sopra. Molto buono. Il sushi comunque è molto simile a quello che mangio qui, ma c'è più varietà di pesce (comunque difficile da distinguere per me). Da Mac invece c'è la stessa roba identica, più il Teriyaki Burger. Ah, io non so usare le bacchette, e per sicurezza mi ero portato delle forchettine di plastica (!!). Non sono servite, ovunque ho chiesto le posate me le hanno portate senza problemi. Tranne una volta a mangiare sushi, che mi hanno dato le bacchette di plastica attaccate in fondo, per gli impediti come me.



Cibo in vetrina. Quasi tutti i ristoranti, dal più bello al più scrauso, hanno il menu con le foto (e vi posso assicurare che aiuta non poco). Ma mica è finita qui. Quasi tutti hanno anche il cibo finto in vetrina. Sono dei piatti fatti di plastica e cera, che riproducono alla perfezione il piatto vero. Alcuni sono dei piccoli capolavori, tanto sono perfetti anche nei minimi dettagli. E non è una cosa pensata per i turisti, è proprio una loro abitudine.



Auto. Io amo le auto giapponesi, ma il paradosso è che quelle vendute fuori dal Giappone sono più belle di quelle che usano a casa loro. La produzione interna è molto più vasta, ma molte auto per noi sono inguardabili: squadrate, massicce, con una linea anni 80. E anche tanti piccoli monovolume e minivan. Ci sono anche quelle belle comunque, come la bellissima Nissan GT-R che ho scoperto essere venduta anche in Italia. Molto diffuso il tuning, specialmente a Kyoto. E molte auto hanno un'asticella verticale con un piccolo led in cima nell'angolo anteriore sinistro, che mi sono chiesto più volte a cosa cavolo servisse. Credo serva da riferimento per il guidatore, che è a destra, per vedere fin dove arriva il muso. Brutta ma pratica. Ah, abbiamo visto anche un paio di Ferrari... E le pompe di benzina, siccome c'è poco spazio, hanno le pistole che scendono dal soffitto!



Shinkansen. I famosi treni giapponesi superveloci. Bellissimi. Innanzitutto voglio sfatare un mito: tutti, ma proprio tutti, mi hanno chiesto se sono treni a levitazione magnetica (un po' come il mito delle poltrone che si muovono nei primi anni dell'Arcadia). No, non lo sono (se va bene, entreranno in servizio nel 2025). Sono treni normali, come il Frecciarossa. Arrivano sui 300 km/h. Però loro li hanno dal 1964, non so se mi spiego. Il servizio è di altissimo livello, sulla tratta Tokyo-Osaka nelle ore di punta ne partono 6 ogni ora. Come se ci fosse un Milano-Roma che parte ogni 10 minuti. Sembrano delle astronavi, o dei missili. A bordo, sono pulitissimi, e anche in seconda classe avete circa 50 cm di spazio per le gambe. Sul tavolinetto è rappresentata la composizione del treno, con la vostra carrozza e i servizi presenti nelle carrozze adiacenti. Il controllore quando entra fa l'inchino, e lo rifà quando esce. A bordo sembra di stare in aereo, silenziosissimo. Vi accorgete di andare forte quando le case fuori dal finestrino schizzano via in un attimo. In stazione, sulla banchina, è indicato dove si fermano le singole carrozze. Così voi salite sulla vostra carrozza, e non vi fate tutto il treno con valigia appresso (che oltretutto è lunghissimo, 16 vagoni). Per terra è indicato dove sarà la porta, e il treno si ferma lì. Non un metro prima o un metro dopo. Lì. Ma la cosa più incredibile, sapete qual'è? La puntualità assoluta. Sul biglietto è indicato l'orario di partenza e quello di arrivo. Se l'orario di arrivo è per es. 15.48, il treno entrerà in stazione a .48, non a .47 o .49. Ed è SEMPRE così. Fantascienza. Purtroppo non abbiamo provato il Nozomi JR500 (il primo qui sotto, la foto è di Ale), che non è compreso nel Rail Pass, ma ci siamo dovuti "accontentare" dell'N700.



Le ragazze giapponesi. Pensavo fossero tutte un po' bruttine, e invece mi sono dovuto ricredere. Alcune sono proprio belle, alte, con quell'aria altera, la pelle che sembra di porcellana, timidissime. Di solito ben vestite, curate nell'abbigliamento, in giro con l'ombrellino per proteggersi dal sole. L'anno scorso poi andava molto la minigonna, anche se molte hanno le gambe a X. Però in kimono sono bellissime. Ne ho viste molte con compagni occidentali (mai il contrario). La società giapponese è molto maschilista e probabilmente gli uomini occidentali sono di mentalità più aperta. Solo una cosa non ho capito: con 34 gradi e 99% di umidità, molte indossano comunque i collant. Come ciò sia umananamente possibile rimane un mistero. Anche gli uomini comunque. Per gli impiegati, giacca e cravatta, sempre.



Kimono e divisa. Del kimono ho già parlato prima. Molto diffuso a Kyoto, meno a Tokyo. Lo indossano tutte, anche le ragazze giovani. E anche qualche uomo. E ho scoperto che... le ragazze in kimono mi fanno impazzire! Volevo prenderne uno, ma non avevo nessuna a cui farlo indossare... E poi le studentesse in divisa, tantissime, proprio come nei cartoni animati, tutte vestite uguali. Carinissime.



Gentilezza assoluta. I giapponesi sono gentilissimi, al limite dell'imbarazzo. In albergo e sugli shinkansen è un continuo inchinarsi. Al ristorante e nei negozi verrete salutati appena entrate. Provate a chiedere un'informazione per strada e si faranno in quattro per capire, anche se non spiccicano una parola di inglese. Allo stesso tempo però, percepite che c'è sempre una barriera tra voi e loro. Difficile comunicare veramente.


Programmi tv. Assurdi. La sera in albergo accendevamo la tv. E' piena di programmi tipo Mai dire Banzai, candid camera davvero cattive, e altre robe abbastanza incomprensibili. Una sera ho visto delle tipe molto carine, in costume, che davano da mangiare a dei ragazzi qualcosa che doveva essere davvero schifoso, a giudicare dalle facce che facevano. Mezz'ora così, con le risate finte sotto. Boh.... E poi il mio socio non mi ha propinato un paio di documentari di guerra? Quelli almeno conciliavano il sonno...


Macchinette per le bibite. Sono ovunque, e sono tantissime. Letteralmente, non dovete mai fare più di 100 metri in qualunque direzione per trovarne una. Per strada, nelle stazioni, nei parchi, addirittura nei templi. Ci sono alcune bibite universali (Coca Cola in primis, ma anche Pepsi e 7UP) e molte che non si capisce cosa sono. Più molti tipi di the diversi. Ne ho provati alcuni. Imbevibili. Amarissimi. Alla fine prendevo sempre il Lipton, e anche quello secondo me era più amaro del nostro. Ah, e ho provato la Dr. Pepper, una specie di cola al caramello, dolcissima. Lasciamo perdere... Non ho provato la Fanta Grape, all'uva. Prossima volta. Comunque, nel caldo assurdo che faceva, le abbiamo usate spessissimo. Non ne abbiamo MAI trovata una fuori uso o danneggiata. Efficienza nipponica, sempre.



Macchinette per i biglietti. Qualsiasi tipo di biglietteria è automatizzata. Metropolitana, treni, persino i templi. Qui qualche difficoltà c'è in effetti... non tutte hanno la traduzione in inglese. Però alla fine le abbiamo usate solo per la metro di Kyoto. Per quella di Tokyo avevamo i biglietti bi-giornalieri presi in aeroporto, e per i treni con il Rail Pass basta esibirlo e passare (tranne per lo shinkansen, che è sempre meglio prenotare). Al limite chiedete a qualcuno di aiutarvi.



Water hi-tech. Finalmente ho provato il famoso cesso giapponese, il washlet. Allora, il bidet non esiste. Il water, invece, ha una console con vari pulsanti, da cui potete attivare varie funzioni. Spruzzino dietro (precisissimo) e davanti (più delicato, per le signore). Escono dei beccucci all'uopo da sotto. Potenza del getto regolabile, asse riscaldato, deodorante. Il nostro però non aveva il finto sciacquone. Si, finto. Perché? Semplice, il giappo si vergogna dei suoi rumori corporali, e li copre con il finto sciacquone. Geniale. Ah, e c'è anche il pulsante d'emergenza STOP, che non si sa mai. Questo in foto è quello della nostra camera. Una volta ho usato però il bagno della hall. Entro, e il copriwater si solleva da solo. Fantastico. Faccio le mie cose e alla fine... panico! Il pulsante per lo sciacquone era sulla console, e non a parte come nel nostro. E le scritte tutte in giapponese, niente disegni. Cazzo, e se parte lo spruzzino con ancora tutta la merda dentro? Non ci voglio pensare... mi scosto e premo il pulsante più grosso. Era quello giusto.



Terremoto. Ci siamo beccati anche due terremoti. Uno di grado 6.4, di notte. Esperienza surreale. Ne ho parlato qui. Ho letto che aspettano il Big One a Tokyo, che è in ritardo. Vero che è tutto antisismico, ma nel 1995 a Kobe ci sono stati 5000 morti. Meglio non pensarci.


Minimarket. Anche questi sono ovunque, e aperti H24. Comodissimi, per comprare bottiglie d'acqua da tenere in camera o qualcosa da mangiare a pranzo, se siete in giro e non volete fare un pasto impegnativo. E i cerotti, per le mie vesciche.


Cicale e corvi. Anche in città è pieno. Dei corvacci che fanno un casino... e delle cicale giganti. E per giganti intendo GIGANTI. La foto con la moneta da 50 centesimi di euro rende l'idea. Questa è stata schiacciata per sbaglio da un ragazzo che correva. La cicala ha iniziato a emettere un suono fortissimo, tanto che ci siamo spaventati. Sembrava un antifurto. E soprattutto, non è morta. Vedete un po' voi...



Indicazioni. Per qualsiasi cosa, non c'è problema. C'è sempre un cartello, una mappa, una cartina, un'annuncio sonoro. Anche in caratteri occidentali, almeno nei posti principali. Nonostante quello che si crede, perdersi è davvero difficile. Poche volte ci è capitato di trovare scritte solo in ideogrammi. E lì però sono cazzi... E poi tanti cartelli sono tutti fumettosi, simpaticissimi.



Neon. Tokyo di notte, illuminata da migliaia di neon, è bellissima. Addirittura, il cielo diventa luminescente da quanti ce ne sono. Li adoro...



Affollamento. I giapponesi sono tanti, quasi 130 milioni, cioè il doppio degli italiani in un territorio che invece è grande come l'Italia, ma che è per il 70% montuoso. Per cui ovunque andate c'è sempre una marea di gente. Tutti gentili, precisi, ordinati, fanno la fila, non spingono. Il che rende il tutto più sopportabile. Anche se qualche volta non ne puoi più...



Grattacieli. Ho un debole per i grattacieli. A Tokyo ce ne sono tanti. Saliteci sopra, e guardatela dall'alto. Per esempio sul Tokyo Metropolitan Governement Building, che è gratis, o sulla Mori Tower, a Roppongi, oppure sulla Tokyo Tower. Salite nel tardo pomeriggio, e godetevi il tramonto, e poi la città illuminarsi. E' bellissima.



Megastore di elettronica. Da perderci la testa, tanta è la roba che c'è dentro e che qui in Italia magari fareste molta molta fatica a trovare. Ne ho già parlato qui. Se vi piace il genere, potreste passarci una giornata intera. Metto anche un paio di foto da deformazione professionale :-)



Cellulari. Onnipresenti, e tutti uguali. Modelli mai visti qui. Quasi tutti hanno quello a conchiglia, o l'iPhone, diffusissimo. E non li sentite mai suonare. In due settimane ne ho sentito squillare uno, e il tizio è corso fuori dalla carrozza del treno quasi vergognandosi. Comunque ce li hanno sempre in mano, per mandare SMS o giocare, poco per telefonare. Ho cercato di sbirciare uno di fianco a me in metro per capire come fanno a scrivere gli SMS con gli ideogrammi (che sono migliaia). Non ho capito.


Crocs. Si dice che quando una moda finisce anche in Giappone, allora è davvero finita in tutto il mondo. Ecco, qui un sacco di gente andava ancora in giro con le Crocs.


Avvolgiombrelli e portaombrelli. Geniali. Siccome piove spesso, i giapponesi si portano spesso dietro l'ombrello. E vuoi entrare in un negozio sgocciolando dappertutto? Certo che no... basta usare l'apposito avvolgiombrelli che si trova all'ingresso. E' una macchinetta con la quale in tre secondi infilate l'ombrello in una busta di plastica, senza doverla toccare. Quando uscite la togliete, e via. Fuori dall'hotel, invece, c'era questa fantastica griglia portaombrelli, con tanto di lucchettini e combinazione.



Cavi elettrici. E' l'unica cosa inspiegabile. In un posto dove tutto è organizzato, efficiente, puntuale, l'unica cosa stranissima è la gestione della rete elettrica. Pali ovunque e cavi che passano in aria e disegnano grovigli assurdi, intrecci, ammassi. Specialmente a Kyoto. Mah...


Ah, quanti ricordi...

3 commenti:

  1. Veramente un bel Post riassuntivo :)

    Fantastiche le pompe di benzina in aria... e le cicale indistruttibili! (paura!)

    Riguardo la gentilezza e l'ordine... sarebbe bello che venissero in Italia a farci scuola!

    Ciaoooo

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  2. Stimiamo una data per il terremoto galattico, secondo me possiamo azzeccarla!

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  3. Ciao Fabio, questa sera ho letto i tuoi blog e visto molte foto con descrizione a corredo. Le tue foto sono molto espressive e colorate. Non avevo dubbi che avresti visitato qualche sito tecnologico. Complimenti di nuovo. Dorino.

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