Privacy o no?

In questi ultimi anni si fa un gran parlare di questa privacy. Io penso che la privacy sia morta ormai.

Cinquant'anni fa eravamo tutti anonimi per definizione. Niente telefono, niente mail, niente carta di credito, niente. Quello che facevi non lasciava tracce. Oggi tutto quello che facciamo lascia tracce.

Gli estremi di ogni telefonata sono memorizzati. Quando parli, quanto parli, con chi parli, e se sei al cellulare, anche dov'eri quando hai fatto o ricevuto la telefonata (e si sa che la polizia fa largo uso di questi dati. Attenti a non dimenticare il cellulare spento a casa, fra un po' penseranno che abbiate qualcosa da nascondere). Per non parlare delle intercettazioni a go go.

Quando compri qualcosa, e paghi con denaro elettronico, rimane traccia di quando, dove, e cosa hai comprato. Se usi una delle tante carte fedeltà, raccolte punti, ecc. la catena di supermercati che te le ha fornite sa esattamente cosa compri, quando, quanto spesso, e riesce a tracciare un profilo di che tipo di consumatore tu sia.

Se compri un biglietto d'aereo, neanche a parlarne. Fra un po' ti chiederanno gli esami del sangue per viaggiare in aereo. Se prenoti un treno, idem. Comunque sanno dove vai. Tanto lo saprebbero lo stesso dalla posizione del tuo cellulare.

Vai in macchina? Va bene, ma non prendere l'autostrada, a tutti i caselli ci sono le telecamere che riprendono tutte le auto e relative targhe. Se poi hai il Telepass...

Le telecamere ormai sono dappertutto. In banca, al bancomat, al supermercato, nei negozi, nelle stazioni di servizio, ovunque. Per non parlare di Autovelox e Tutor.

E quello che fate in Internet? Pensate sia anonimo? Per niente... Non dico che tutto sia monitorato, ma potenzialmente può esserlo. La tecnologia lo consente. E consente di farlo su larga scala e in maniera automatizzata (ed è questa la cosa più pericolosa). Senza scomodare scenari da Echelon, molto più banalmente esistono dei software commerciali tipo Websense (li installo io stesso) per limitare e controllare la navigazione Internet dei dipendenti aziendali. E neanche immaginate a che livello di dettaglio arrivino i report che produce...

Adesso anche in Italia si propone di creare una enorme banca del DNA. In UK hanno fatto una legge per cui se siete sospettati di qualcosa e sul vostro computer ci sono dei dati cifrati, dovete consegnare le chiavi di decifratura.

Come vedete, non resta fuori niente. Forse, l'unica privacy che ci resta è quella dentro casa (forse).

Il punto è: tutti questo dati, che finiscono in enormi database, chi li usa? Chi vi ha accesso? Come li usa? Per cosa li usa? E un dato che oggi è considerato poco importante, magari lo sarà domani. Pensate solo al DNA, a cosa si potrà scoprire in futuro. Magari (scenario da fantascienza alla Minority Report) si scoprirà il gene della violenza, e le autorità del futuro decideranno di rianalizzare tutti i DNA raccolti per vedere chi ha quel problema, e metterlo in prigione in via preventiva. Come fate a sapere che questa nuova scoperta non sia usata contro di voi?

Anche la navigazione Internet è una miniera inesauribile di informazioni. Sapere che siti visitate, con chi chattate, che mail mandate, a quali siti siete iscritti... Tutte cose che possono essere raccolte in maniera sistematica e automatizzata. La tecnologia lo consente. E si sa, c'è sempre qualcuno che si fa prendere la mano, legalmente o no.

E poi c'è un nuovo fenomeno, il cosiddetto "user generated content", i contenuti generati dagli utenti. Siti personali, blog, raccolte di foto, in cui la gente parla di se stessa, e fornisce essa stessa informazioni su cosa fa, chi vede, cosa gli piace, dove va. Non c'è nulla di male a parlare di se stessi, ma secondo me è necessario trovare un equilibrio, un compromesso, tra privacy e voglia di raccontare. Chi leggerà quello che scrivi, cosa ne farà? Come userà quelle informazioni? Dipende dalle informazioni, certo, ma vale la pena di pensarci.

Sulle foto, sono ancora più critico. Personalmente sono contrario a mettere on-line foto personali, che ritraggono me o i miei amici. Un po' perché quelle sono foto private, mie e dei miei amici appunto, che ritraggono momenti privati. Per cui è bello metterle on-line per farle vedere agli amici, ma poi chi altri le vedrà? E cosa ci farà oggi? E cosa potrà farci domani? Voi direte, ma tanto sono tutte foto innocue. Certo. Ma non potete sapere come verrà giudicata una foto oggi ritenuta insignificante in futuro, magari relativamente a qualcosa che voi avete fatto o detto.

Un giorno poi, qualcuno finisce ammazzato dopo la festa di Halloween e le vostre foto finiscono su tutte le televisioni. E altre foto vengono giudicate forse oltre quello che sono davvero.

Certo, è un caso estremo. Ma pensateci.

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