Anonimi

Qualche settimana fa ho fatto una gitarella in Liguria, percorrendo un po' di sentieri tra Camogli e Portofino. Il mio amico aveva in tasca un piccolo ricevitore GPS, e ha salvato tutto il percorso. Dopodiché ha caricato tutto online, su Everytrail, e così ci possiamo rivedere il cammino, e sapere quanti km abbiamo fatto, quanto dislivello abbiamo superato, quanto ci abbiamo messo, ecc. E grazie alla magia del web 2.0, posso condividere tutto ciò con voi. In questo caso, un'applicazione simpatica e utile. E pazienza per la privacy.


Cinquant'anni fa, eravamo tutti anonimi. Le nostre attività quotidiane non lasciavano tracce. Oggi, inutile dirlo, non è più così. Siamo tutti (potenzialmente) monitorabili.

Il cellulare che portiamo in tasca rende nota la nostra posizione (anzi, ormai la polizia si basa solo su quello durante le indagini a quanto pare...). Gli estremi delle telefonate sono tutti loggati. Gli SMS sono tutti registrati. La navigazione internet è monitorata dai provider. Il Telepass comunica dove andiamo. Le telecamere sono ovunque, e ci riprendono mille volte al giorno. Al supermercato, le tessere fedeltà registrano cosa compriamo. Il bancomat e le carte di credito fanno lo stesso.

Ma ultimamente stiamo andando oltre, verso scenari nuovi, che aprono questioni nuove. Per esempio, quasi tutti gli smartphone sono dotati di GPS, e possono registrare con precisione assoluta i luoghi che visitate. Dicono a voi dove siete e dove andare, ma di contro lo possono (potenzialmente) dire anche a qualcun'altro. E' fresco il caso dell'iPhone, che registrava "per sbaglio" tutti i posti in cui era stato il telefono. Oppure il caso di TomTom, che raccoglie dati collettivi sulla posizione dei veicoli per calcolare i percorsi tenendo conto anche del traffico. Ebbene, tali dati sono stati venduti al governo olandese, che li ha usati invece per sapere dove gli automobilisti superano più di frequente i limiti di velocità, e piazzare di conseguenza gli autovelox. O i social network, dove è l'utente stesso a fornire tutti i dati volontariamente: rete di amici, parenti, gusti, quello che ti piace, quello che non ti piace, cosa ti sei comprato, cosa guardi... Una miniera d'oro per chi è interessato a quelle informazioni per scopi di marketing. E non solo.

Quasi ogni nostra attività lascia tracce. Queste tracce potrebbero essere usate a nostro favore, ma anche contro di noi. Non a caso tutti i maggiori Paesi si sono posti il problema, e hanno emanato apposite leggi per tutelare la privacy (ovviamente ben lontane dall'essere perfette).

Se state pensando "ma tanto io non ho niente da nascondere", lasciate perdere. Non è quello il punto.

2 commenti:

  1. "rendiamo noto ai colleghi dove stiamo andando"

    RispondiElimina
  2. ancora Daniele23/6/11 10:36

    http://www.ilpost.it/2011/06/22/anonimato-online/

    RispondiElimina

Dai, non essere pigro... lasciami un commento...