Mi è toccato festeggiare

Un numero di giorni imprecisato fa, è stato il mio compleanno. In genere non lo festeggio più di tanto. Niente feste particolari. Non l'ho mai fatto, se non da piccolo, quando te lo organizzano i genitori. Non ho mai avuto la smania di essere al centro dell'attenzione. Non sono mai stato un festaiolo.

Quest'anno è stato diverso. Sara mi ha organizzato una cena a sorpresa con un po' di amici. Sono rimasto veramente sorpreso e meravigliato. E' stato un regalo fantastico. Non il solito maglioncino... :-)

A dire il vero c'era stata una mezza fuga di notizie, ma comunque la sorpresa c'è stata perché mi aspettavo di trovare gli amici nel dopo cena. Infatti quando ho capito in quale ristorante saremmo andati, sapendo che è piccolissimo, non mi aspettavo di trovarli lì. Anzi, entrando ho visto che non c'erano tavoli liberi, e mi stavo già incazzando, e non vedevo gli amici che erano lì a tre metri da me. Che figura...

La cena è stata ottima, tutta a base di pesce (il conto no purtroppo...) e i regali ricevuti sono stati: due DVD, Into the Wild e V for Vendetta da parte degli amici ("casualmente" questi erano anche i titoli che avevo detto a Sara mi sarebbero piaciuti) e un maglioncino (ehm) da "ggiovane" e un libro da parte di Sara.

Il libro è stupendo: Life - I grandi fotografi. Un mattone pesantissimo con tutte le foto più belle pubblicate da Life. Ironia della sorte, qualche giorno prima Google aveva annunciato di aver messo on-line 3 milioni di foto di Life. Le trovate qui. Ma io adoro i grandi libri pieni di foto.

Che dire... mi ha fatto enormemente piacere. Devo ringraziare Sara che ha avuto quest'idea davvero molto bella e per me insolita, sia gli amici che sono venuti (alcune persone mi hanno sorpreso con la loro presenza).

Grazie, è stato un compleanno bellissimo.

P.S. dimenticavo la torta con tanto di candelina da spegnere! A forma di *BEEP*. Non posso dirlo. Fatta apposta per mettermi in imbarazzo. Birichina...

Super Size Me

Qualche giorno fa ho visto questo film, che volevo vedere da tempo, ma che non mi era mai capitato sotto mano. E' un film alla Michael Moore, per intenderci. La storia è nota: per controbattere all'industria del fast food, l'autore decide che mangerà solo da MacDonald per un mese intero, colazione, pranzo e cena. Prima di cominciare è sano come un pesce, ne uscirà con 10 chili in più e il fegato spappolato...

Il film è godibile, anche se ovviamente la sua premessa è anche il suo limite: se io mangiassi un mese in agriturismo probabilmente il risultato sarebbe simile. Nonostante ciò, è efficace nel denunciare, da un lato un'industria che ha ormai assunto dimensioni titaniche, e dall'altro lo stile di alimentazione americano che non è affatto salutare (e che ovviamente sta prendendo piede anche da noi, in onore alla globalizzazione).

Alcune cose mi hanno lasciato perplesso, come il tizio che in vita sua ha mangiato 19mila Big Mac (al ritmo di cinque o sei al giorno) e nonostante ciò è magro. Il suo segreto? Non mangia le patatine. E guarda caso le patatine sono le protagoniste di uno degli extra del DVD. Il tizio prende 4 o 5 hamburger e delle patatine e li mette dentro vasetti di vetro per vedere come si decompongono. Dopo 10 settimane, i panini sono tutti disintegrati e coperti di muffa. Le patatine sono perfette. Inquietante.

Il film mi ha stimolato una riflessione sulla nostra civiltà industriale, a partire ovviamente dal cibo industriale. In questo caso si mettono alla berlina i fast food, ma il resto del cibo industriale, è sano? La scatoletta di tonno che mi sono mangiato l'altra sera, da dove veniva? Quel tonno dove lo avranno pescato? E come? E la maionese, cosa ci hanno messo dentro? E le lasagne surgelate? E la carne? Le mucche saranno state trattate bene? E l'acqua, sarà davvero pura? E le bottiglie di plastica, a miliardi, che fine fanno?

In pratica, ci vorrebbe un Super Size Me per ogni cosa che mangiamo. E non solo. Il giubbottino che mi sono comprato un mese fa è Made in China (come quasi tutto ormai). Lo avranno fatto dei ragazzini che lavorano 16 ore al giorno in un sottoscala? E la benzina che metto nel serbatoio, da quale guerra arriva?

Ma poi, alla fine, ci interessa davvero?

Upgrade & Revolution & Pollution

Per un po' di tempo ho accarezzato l'idea di farmi un nuovo super PC da mettere a casa. Ovviamente me lo sarei montato da solo comprando i pezzi sciolti, come ho fatto le ultime volte (così so esattamente cosa c'è dentro, anche se qualche rischio di incompatibilità sconosciute c'è sempre). Ci avrei messo il processore dual core più economico che c'è, ma lo avrei pompato con 4Gb di RAM, doppio disco in RAID 1 e soprattutto, e questa era la cosa che mi stimolava di più, un bel doppio monitor. Credo infatti che lavorare e giocare con un doppio monitor sia una cosa fantastica. Puoi fare copia incolla tra documenti diversi senza continuamente switchare finestra, puoi tenere sempre la posta aperta su un monitor, oppure il browser, oppure le finestrelle dell'IM, e tante altre cose. Insomma, è proprio comodo (di più, è una revolution, come il cambio automatico sulla macchina ;-). Diciamo che sono stato influenzato dalla foto che vedete, che ritrae Al Gore al lavoro nel suo studio (notevole, eh?).

Inoltre sono curioso di provare Vista per capire se davvero tutto il male che se ne dice sia vero o no. Anzi, ero quasi tentato di mettere la versione x64, giusto per sfruttare tutti i 4Gb di memoria.

Però però... alla fine io il PC a casa non è che lo usi tantissimo, specialmente se sono stato 10 ore davanti al monitor al lavoro. Più che altro lo uso qualche ora nel fine settimana. E facendo due conti rapidi, avrei speso circa 1000 euro. Troppo per usarlo troppo poco. E in più avrei avuto la palla di sincronizzare i dati tra fisso e portatile, già sperimentata in passato. E allora? E allora upgrade del portatile.

Ho un Dell più che discreto, il cui unico limite è il solo giga di memoria. Un giga va più che bene per fare quasi tutto, ma quando uso Vmware insomma... tentenna un pochino. Per cui ho ordinato un modulo da 2Gb direttamente sul sito Dell e già che c'ero anche un bel monitor da 22 pollici!

Ho deciso di prendere la memoria direttamente da loro (pagandola qualcosa in più) per minimizzare il rischio di problemi sempre possibili quando si mischiano chip di memoria teoricamente identici ma di lotti produttivi diversi, e anche perché c'era la spedizione gratuita. A quel punto ho dato un occhio anche ai monitor, e il 22' era in sconto e paradossalmente costava meno del 20' della stessa linea. Ordinato al volo pure quello. Totale spesa: 48 euro per la RAM e 210 per il monitor (invece di 260).

Ho fatto l'ordine il lunedì. Il mercoledì (due giorni dopo) è arrivata la RAM, spedita dall'Irlanda. Il giovedì il monitor, spedito dalla Spagna. Velocissimi. Sabato mi accordo che il monitor ha un difetto (non compare più il menu OSD per le regolazioni che il primo giorno funzionava). Lunedì chiamo il supporto tecnico. Dicono che me lo cambiano, ci vorrà qualche giorno. Il giorno dopo (martedì) arriva il monitor nuovo, dall'Olanda. Mercoledì ripassa il corriere e si riprende quello guasto, e lo rispedisce in Olanda. Velocissimi, nulla da obiettare.

Solo una cosa mi chiedo: ma con questo ordine, ma quanto ho inquinato?? Per far viaggiare sta roba per mezza Europa...

Alla fine, il risultato è quello che vedete qui sotto (scusate la pessima foto fatta con il cellulare): il monitor è enorme, e con 3Gb Windows XP vola. Sono soddisfatto.

Obama

L'America ha finalmente eletto il suo primo presidente nero, come Morgan Freeman in Deep Impact.

Dobbiamo aspettarci l'asteroide? :-)

E' arrivato!

Ebbene sì, Google Street View è arrivato anche in Italia. Milano, Roma, Firenze e il lago di Como sono stati percorsi in lungo e in largo dalla GoogleCar e fotografati palmo a palmo.

E' una cosa fantastica... poter passeggiare virtualmente per una città prima di andarci davvero, e trovare i posti che ci interessano. Mandare una mail per un appuntamento con gli amici e poter mettere l'immagine del locale o del ristorante. E tante altre cose che non mi vengono in mente adesso...

Se ci penso, a cosa possiamo fare adesso con Internet che solo 5 anni fa sembrava fantascienza... Internet non smette mai di stupirmi. E credo continuerà a farlo per un bel pezzo.

Per adesso mi sono fatto un giro per Milano, cercando posti che conosco. Purtroppo di alcune zone inspiegabilmente mancano intere vie, e di altre proseguendo passo passo non si può entrare da un certo incrocio. Ma comunque è bellissimo.



Visualizzazione ingrandita della mappa

Grazie

Prima di scrivere questo post, mi sono riletto quello che avevo scritto l'anno scorso. Direi che ho fatto bene a non fare previsioni. Che dire dunque? Grazie al Profeta per aver vinto l'ennesimo mondiale e averci regalato un altro anno fantastico.

Un mondiale vinto a testa bassa, senza proclami, senza sparate, lavorando sodo, quasi in sordina.

Vinto con una gara straordinaria, quella di Laguna Seca, che ha piegato psicologicamente l'avversario ed è stata un punto di svolta.

Vinto con una scelta fatta l'anno scorso, quella delle gomme, che se fosse stata sbagliata avrebbe significato la fine (e sberleffi infiniti). E invece aveva ragione lui, ancora una volta.

Vinto battendo record su record.

Vinto con una forza mentale mai vista. Imparando dalla sconfitta.

Come avevo detto, pensavo che ormai fosse in fase calante (ho detto fase calante, non che fosse finito, chiaro?). Mi sbagliavo. Ci sbagliavamo. Il Profeta è giunto a una nuova consapevolezza, ma per arrivarci ha dovuto fare piazza pulita di una serie di fardelli: via il vecchio manager, sistemata la questione con il fisco (su cui ho le mie idee, ma lasciamo stare), circondato solo da amici fidatissimi, una tirata d'orecchie alla Yamaha. E quando è servito, un pizzico del suo come ai vecchi tempi. Il Profeta ha dimostrato che, a parità di condizioni, è ancora lui l'uomo da battere. Anzi, secondo me in molte gare la Ducati era ancora un pelo superiore.

Ho sentito molti commenti secondo cui questo sarebbe il mondiale più bello vinto dal Profeta. Per me il più bello, il capolavoro assoluto, rimane il 2004, nel primo anno con la Yamaha. Un'impresa straordinaria.

Grazie.

Data Recovery

Già sapete della mia disavventura con le foto perse e poi recuperate. Vi do qualche info in più, che non si sa mai. Si si, anche a me non era mai successo, infatti non sapevo cosa usare, ma una rapida letta alla mia solita rivista e qualche ricerca qua e là e sono rimasto con una rosa di 5 programmi. Uno open source, gli altri con prezzi variabili da 40 a 80 dollari.

Situazione: scheda Compact Flash da 512MB con partition table distrutta e niente di leggibile in maniera standard. Non si trattava quindi di file cancellati per sbaglio o di una partizione cancellata per sbaglio, ma di un file system danneggiato in maniera non determinabile.

Iniziamo.

- Testdisk & Photorec (http://www.cgsecurity.org/): è quello che ho usato, open source. Testdisk serve a recuperare partizioni perse, anche su file system esoterici. Photorec invece analizza il disco a livello fisico e recupera i file se riesce a riconoscere il pattern (a dispetto del nome non si limita solo alle foto). Testdisk ha fallito, non è riuscito a recuperarmi la partizione persa (segno che il danno era abbastanza esteso). Photorec invece mi ha recuperato 265 foto senza battere ciglio. Entrambi hanno solo un'interfaccia testuale e alcune opzioni da smanettoni non proprio chiarissime... In ogni caso il loro sporco lavoro l'hanno fatto.

A questo punto, con le foto recuperate, mi è venuta voglia di provare anche i programmi commerciali per vedere se qualcuno potesse dare un risultato migliore (infatti qualche foto all'inizio della scheda è andata perduta).

- Recover my photos (http://www.getdata.com/ 40$): ha recuperato lo stesso numero di file, ottima interfaccia (con preview delle foto), abbastanza lento, lavora anche a livello fisico. Decisamente il migliore dei quattro.

- DiskInternals Flash Recovery (http://www.diskinternals.com/ 40$): ha recuperato lo stesso numero di file, interfaccia buona (con preview), abbastanza veloce, lavora anche a livello fisico.

- Handy Recovery (http://www.softlogica.com/ 49$): non ha recuperato nulla in quanto non è riuscito a individuare nessuna partizione, e questa cosa è indispensabile per proseguire. O meglio, individuava una partizione NTFS che in realtà non è mai esistita.

- GetDataBack (http://www.runtime.org/ 80$): non ha recuperato nulla. Ha fatto l'analisi a livello fisico ma ha tirato fuori cose senza senso.

Noterete che i due programmi più costosi sono anche quelli che hanno fallito. Sono anche gli unici due non specializzati per il recupero su memorie flash, ma generici per il recupero file su qualsiasi supporto. Comunque sono onesti, perché tutti ti permettono di scaricare la trial e vedere cosa riescono a fare senza pagare. Per cui amici come prima. E noterete anche che nessuno ha fatto meglio del programma free.

Ah, alla fine ho donato 10 euro (la prima donazione in Internet della mia vita!) al tipo del primo programma. Se la meritava. E spero che queste poche righe possano essere utili a qualcun'altro.

Che cagata... 2

Beh anche questo è messo male, che dite?


Questa è pure nera... (dite che non sono normale a pubblicare foto di cagate di uccelli su macchine? Forse avete ragione...).

Zona Cesarini

Attenzione: questo post è dedicato a L. che ha finalmente raggiunto lo score 500 di 500 e il rank di Big Hero. Diciamo che è un tributo al suo stile inimitabile (L. perdonami, ma non ho resistito. Questa mi sembra un'avventura degna del tuo stile).

[Mode L. ON]

Dunque domenica scorsa siamo stati al ristorante per festeggiare il compleanno del mio babbo [E non gli abbiamo neanche fatto un regalo, che figli degeneri]. Mi sono portato la fida macchina fotografica per andare a fotografare il campo pieno di balle di fieno [Ehi F. pure la rima, eh?] che vedo quando vado in ufficio. Dopo pranzo quindi io e S. ci dirigiamo verso il campo di balle di fieno.

Prendi macchina.

OK.

Arriva al campo con balle di fieno.

OK.

Fotografa balle di fieno.

OK.

Fotografa S. vicino alle balle di fieno.

OK.

[Ehi, F. ma hai fatto proprio delle foto della Madonna!]


La sera, dopo un po' di giri, a casa di S.:

S. dice: "Vediamo le foto?"Dici: "Va bene, vediamole... "

Prendi macchina fotografica.

OK.

Estrai scheda di memoria da macchina fotografica.

OK.

Inserisci scheda di memoria nel lettore di schede del PC di S.

OK.

PC di S. non legge scheda.

Dici: "Riavvia sto baraccone che mi ha già stufato".

S. riavvia il baraccone.

Il baraccone non riparte [Ehi F. non è un buon segno che dici?]

Spegni brutalmente PC. OK.

Estrai scheda di memoria da PC. OK.

Riavvia PC. OK.

PC questa volta si riavvia.

Reinserisci scheda di memoria nel PC. OK.

PC dice: "Il disco nell'unità F: non è formattato. Formattare?" [Pensieri spiacevoli si affollano nella mente di F.]

Estrai scheda di memoria da PC.

OK.

Inserisci scheda di memoria nella macchina fotografica.

OK.

Accendi macchina fotografica.

OK.

Premi tasto per visualizzare foto.

OK.

Macchina fotografica dice: "Nessuna immagine".

[F. emette urlo straziante carico di dolore e varie imprecazioni non ripetibili]

[Mode L. OFF]

E' la prima volta che mi succede di perdere dei dati in questo modo. Faccio sempre il backup di tutto ma stavolta la perdita dei dati è avvenuta al momento di scaricarli dalla scheda per cui... Quando succedono queste cose ti senti proprio tradito dalla tecnologia, quella stessa tecnologia che ami tanto e ti dà pure da vivere. Io odio perdere le cose, reali o digitali...

In ogni caso, calma e sangue freddo. Ho estratto subito la scheda per evitare qualsiasi sovrascrittura ai preziosi bit. Il problema è che in questi casi non sai quanto sia esteso il danno. Se il SO mi dice se voglio formattare, e la macchina fotografica mi dice che ci sono zero kb disponibili, significa che la partition table è andata. Solo che non sai se si sono fottuti un paio di byte di quelli giusti oppure la scheda ha subito danni a livello fisico.

Ho deciso di non avere fretta. Per una settimana mi sono informato, rileggendo vecchi numeri di PCPro a caccia di programmi atti allo scopo e chiedendo ad amici e colleghi. Ho scaricato 4 o 5 programmi di quelli che ti promettono pure di recuperare l'impossibile. Solo uno di questi open source. Li ho provati tutti in una VM prima di usarli davvero. Alla fine decido di provare quello open source, scarno, interfaccia solo a carattere, ma sembra buono.

Lo provo prima su un'altra scheda. Mah, non sembra male.

Lo provo sulla scheda morta. Non riesce a recuperare la partition table. Non vede nulla. Provo il recupero a basso livello che accede direttamente al disco fisico (non al file system). Il contatore dei file recuperati inizia a crescere, ma non sono tranquillo. Non è detto che siano leggibili. Finisce il recupero. Apro la cartella. LE FOTO CI SONO! Non tutte, le prime sono andate perdute. Ma sono felice :-)

Per la cronaca, il programma in questione si chiama Photorec. E' open source, ma l'autore accetta donazioni. Per la prima volta in vita mia, potrei fare una donazione di questo tipo.

Sempre per la cronaca, ho provato anche i 4 programmi commerciali, con prezzi che vanno dai 40 agli 80 dollari (glieli avrei dati subito). Sono onesti, perché tutti ti permettono di provarli gratis e vedere cosa recupererebbero. Poi per recuperare davvero devi pagare, ma almeno eviti di pagare prima e scoprire che non recuperano una beata fava. Bene, due di questi hanno recuperato esattamente lo stesso numero di foto del programma free. Due (i più cari tra l'altro) non hanno recuperato niente di niente.

Mi sa che la donazione il tipo se la merita proprio.

P.S. La formattazione stile L. mi è venuta così così...

P.S. 2 Dedicherò uno dei prossimi post a S., mia compagna in questa avventura... e altro ;-)

Facebook

Non posso venire su Facebook. Ormai è troppo di moda. E poi vedo che per tutti è una droga... e io sono impegnato nel piano quinquennale per la pubblicazione delle foto.

P.S. Se mi trovate su Facebook, non sono io! Sono vittima di un furto d'identità!

Hotel moderni 3

Vado in trasferta e alloggio in un bell'hotel, nuovo, carino, preciso. Mi danno una mega stanza con tanto di divano. Leggo il libricino con i servizi disponibili che trovo sulla scrivania (si, c'è qualcuno che lo fa). Internet gratis in tutte le stanze, la presa di rete è sopra la scrivania.

WOW

Poi ci lamentiamo che gli hotel in Italia sono indietro. In effetti sopra la scrivania ci sono due prese, una marchiata PC, l'altra TF. Presumo TF stia per telefono. Ma a che serve? Mah, magari uno stacca il telefono dal comodino di fianco al letto e lo piazza lì. Può avere un senso.

Prendo il mio bel portatile, lo accendo, prendo il cavo di rete CAT6 che ho in borsa e mi accingo a ficcarlo nella presa marchiata PC. Ma... ma... non entra!! Vuoi vedere che hanno invertito le prese? In effetti la presa telefonica è più stretta. Provo anche l'altra ma... ma... non entra!!

Ma porc... cazz... vaff... assor...

Uhm... proviamo a vedere se c'è il wi-fi. Accendo il wireless e vedo che c'è una rete chiamata "WI-FI AREA" che è aperta. Mi connetto e aspetto che mi dia l'indirizzo ma... ma... niente indirizzo!! Grrr... comincio a stufarmi.

Faccio partire un paio di tool e vedo un attimo che tipo di traffico ci gira sopra. Vedo un IP che sembra interessante, mi piazzo sulla stessa subnet e provo a scoprire chi risponde a quell'IP. E' un router Linksys. Ci siamo penso... lo metto come default gateway e mi aspetto a quel punto di navigare ma... ma... non va una beata fava. Ok, è tardi e rinuncio.

La mattina dopo in reception chiedo lumi.

"Si purtroppo Internet è molto lento, lo sappiamo..."

"Veramente... ehm... non entrava neanche il cavo"

"Ma come è sicuro?"

"E si, sono sicuro... ho provato anche l'altra... idem... probabilmente hanno messo due RJ-11 invece di una RJ-11 e una RJ-45"

Nel sentire queste sigle astruse, a questo punto la tipa si convince. "Faremo controllare".

Chissà se hanno sbagliato a cablare tutte le stanze o solo la mia... :-)

Top Audio 2008

Quest'anno sono tornato al Top Audio, dopo che l'anno scorso avevo dovuto saltare causa fine settimana lavorativo. Saranno una decina d'anni che ci vado, anche se qualche edizione l'ho saltata. Comunque quest'anno ci sono andato abbastanza scazzato, tanto per fare un giro e vedere se mi tornava il sacro fuoco (tranquilli, non è tornato).

Mi aspettavo un'edizione in cui l'alta definizione l'avrebbe fatta da padrone, invece non è stato così. Anzi, ho notato alcune tendenze significative:

1) Ritorno alla grande della stereofonia. Mi aspettavo appunto blu-ray e home theater a manetta, invece grande ritorno degli impianti a due canali. E un sacco di salette avevano anche dei mostri di giradischi... Che gli appassionati si siano resi conto che per l'HT tutta sta fedeltà non serve?

2) La gnocca. Quest'anno per la prima volta alcune salette avevano delle standiste decisamente gnocche. Poche a dire il vero... ma in passato le uniche donne che vedevi erano le mogli/fidanzate/amanti degli espositori. Positivo o negativo? Mah...

3) La maleducazione. Devo fare una premessa per chi non ci è mai stato. Il Top Audio è una fiera particolare, dedicata all'hi-fi cosiddetto esoterico. La sede espositiva è costituita da un hotel nelle cui salette ogni espositore allestisce uno o più impianti. La necessità delle salette è dovuta al fatto che gli impianti suonando si disturbano a vicenda; avendo delle stanze chiuse si cerca di limitare questo problema. Per cui la visita si svolge entrando e uscendo continuamente dalle salette.
Mi ricordo i primi anni che ci andavo. Entravi e trovavi le persone che stavano ascoltando in religioso silenzio. Cercavi un posto a sedere e ti piazzavi. Se entrando sbattevi la porta ti guardavano male. Se facevi casino con i sacchetti delle brochure ti guardavano male. Se parlavi non sottovoce ti guardavano male. Dovevi muoverti cercando di non disturbare. Mi sembra giusto. Quest'anno ho assistito a scene che mi hanno lasciato veramente perplesso. Salette con la porta sempre aperta, in cui non si riusciva ad ascoltare decentemente causa vari suoni provenienti dalle altre. Gente che parlava a voce alta. Addirittura gente che parlava al cellulare DENTRO le salette. E tutto ciò non solo dai visitatori (che pure dovrebbero essere di una certa estrazione culturale) ma anche dagli stessi espositori.

Un altro segno del degrado culturale ormai presente in tutti i campi della società (dite che esagero? ok, esagero, però è un altro piccolo segno).

Nel complesso, un'edizione che non mi ha esaltato.

P.S. Pubblico una foto fatta qualche anno fa a una coppia di Martin Logan, secondo me diffusori dall'estetica straordinaria...

P.S. 2 Anche il Lele concorda con me che le B&W Nautilus da 33mila euro pilotate in quadriamplificazione suonavano male... Allora non mi ero fumato il cervello...

Latito

Ultimamente sono poco ispirato... e siccome il manuale del bravo blogger dice che non bisogna lasciar passare troppo tempo tra un post e l'altro, vi racconto il fine settimana appena passato (un post in stile Angiolino insomma...). Che poi è stato un fine settimana lungo, dato che questa settimana avrei dovuto essere a Lisbona per visitare la città. Purtroppo il viaggio è saltato e ho deciso lo stesso di prendermi un paio di giorni di ferie per rilassarmi un po'. In realtà ho fatto un sacco di cose... Dunque partiamo.

Giovedì

La mattina sono andato dal mio medico, per farmi visitare al fianco che ancora mi fa un male cane dopo due settimane (causa botta micidiale presa durante la gara di kart per l'addio al celibato di Duduccio). Dato che il dolore stava passando e poi è tornato in dose massiccia, ho deciso che forse era il caso di farmi vedere. Il medico in tre secondi mi ha liquidato dicendomi che la cosa migliore era andare al pronto soccorso. Mi reco dunque al pronto soccorso dove come previsto vengo subito cazziato (se vai dopo tot giorni, ti cazziano perché non sei andato subito; se vai subito, non si va in pronto soccorso per ogni cazzata; insomma decidetevi); inoltre, mi tocca arruffianarmi la dottoressa al triage (ho sempre voluto scrivere triage!) che vuole affibiarmi un codice bianco. Alla fine si impietosisce e mi assegna un codice verde. Mi fanno due lastre, poi il tipo mi richiama e me ne fa altre due (non è un buon segno penso). Invece tutto bene, niente di rotto, il dolore passerà (si ma quando??).

Già che sono in zona, faccio un salto al Top Audio, giusto un assaggio di un paio d'ore.

Poi, dopo cena, vado a vedere Hancock all'Arcadia di Melzo (cinema tra i migliori mai esistiti) dove non andavo da tanto. Praticamente è vuoto, non so se perché era un giorno feriale o perché ormai di multiplex ce ne sono troppi in giro... Il film mi è piaciuto molto nella prima parte, un po' meno nella seconda. E poi dura pochissimo, appena 92 minuti. In ogni caso giudizio positivo, mi sono fatto delle belle risate, anche se dolorose, perché quando rido mi fa male il fianco :-(

Venerdì

In effetti mi sono riposato, ma più che altro perché ero senza macchina, dato che avevo prenotato il tagliando (ah, mi hanno fatto l'upgrade della centralina; speriamo risolva il problema degli strappi in accelerazione).

Sabato

La mattina ho ripreso il rituale della biblioteca (non ci andavo da giugno credo) e della solita passeggiata con l'Ingegnere e Painkiller. Il pomeriggio, ancora un salto al Top Audio, questa volta in compagnia di un mio ex-collega anche lui tendente all'audiofilo. All'uscita ci andiamo a prendere un aperitivo e ce la contiamo un po' su (eh, avevamo un sacco di cose da dirci). La sera, poi, cena al giapponese (ancora?!). E anche il sabato è andato.

Domenica

Decido di fare un salto a Milano per vedere la mostra di Weegee, fotografo degli anni 40, di cui avevo parlato al matrimonio di Duduccio con l'amico Frillo (che ha scritto un libro su tre fotografi). Scendo a Cordusio e mi accorgo che in via Dante c'è un'altra mostra all'aperto, molto bella, intitolata "Oltre la Terra" con un centinaio di immagini di stelle, pianeti, galassie, ecc. ecc. Me le passo tutte, con relative didascalie, anche se molte le avevo già viste seguendo il sito della NASA Astronomy Pictures of the Day. Anzi, sembra che i curatori della mostra si siano ispirati proprio a quello dato il numero di foto che già avevo visto negli ultimi mesi. Se vi va dategli un occhio, pubblicano una foto ogni giorno e alcune sono davvero spettacolari.

Dopo, faccio ancora in tempo a vedere la mostra di Weegee che è ospitata nel Palazzo della Ragione (non ci ero mai entrato) in piazza Mercanti (un piccolo gioiello a due passi dal Duomo). Interessante.

La sera, pizza. Fine del week-end lungo.

Ce la farò a pubblicare?

Mesi fa (o è passato più di un anno? Uhm...) ho deciso di pubblicare le mie foto da qualche parte sul web e darle in pasto al mondo. Non che io sia esageratamente bravo, ma le persone che le vedono di solito mi dicono che piacciono. Per cui deciso: le pubblico.

Da allora è partito una sorta di piano industriale quinquennale (ci manca solo il project manager) che prevede:

1. Rianalisi di tutto il parco foto, per decidere quali sono meritorie di pubblicazione. E' una cosa che avevo già fatto man mano, ma ho deciso di rifarla da zero in quanto nel tempo i gusti cambiano. Foto che mi piacevano prima adesso non mi piacciono più, e viceversa. Ora che le pubblico avrò già cambiato idea un'altra volta :-)

2. Fotoritocco delle foto scelte. Anche questo in parte lo avevo già fatto, ma come Lucas non sono mai soddisfatto del mio lavoro per cui ho deciso di rimettere mano anche a questo aspetto (oltretutto il parco software è migliorato). Ci terrei a sottolineare il mio approccio: sono contrario a ritocchi esagerati che stravolgono la foto. Il ritocco deve servire a migliorare una foto che è già buona. Se una foto è brutta, c'è poco da fare.

3. Imparare il fotoritocco. Il punto 2 implica il punto 3. Un po' ero già capace, ma a livello base direi. Il problema è che non puoi imparare leggendo il manuale, devi provare, riprovare, sbagliare, leggere i tutorial, riprovare... Non si finisce mai.

4. Scegliere dove pubblicare e poi pubblicare. Siti ce ne sono tanti, ma il sito perfetto purtroppo non esiste. Picasaweb non permette di controllare i layout. Flickr non mi piace, è orientato alla community e non alla presentazione. Beh insomma, ho scandagliato tutti i siti di condivisione foto del web e alla fine ne ho trovati due che mi piacciono molto. Uno ho dovuto scartarlo per motivi che vi dirò, per cui ho scelto l'altro.

Vediamo adesso il SAL (stato avanzamento lavori).

1. Completato al 90%. Mancano le foto dei workshop e un po' di ritratti.

2. Completato 0%. Attività da iniziare. Probabilmente non rimetterò mano a tutto, ci vorrebbe troppo tempo.

3. Completato 40%. Mi sono messo a leggere il manuale, ma è troppo didascalico. Ho trovato dei siti con dei tutorial più focalizzati al risultato, ma ci vuole impegno. Oltretutto i moderni software di fotoritocco sono ai limiti della fantascienza... fanno cose incredibili, ma ci vuole tempo e pazienza e infinite prove. Photoshop è così sofisticato che ti permette di fare la stessa cosa in tanti modi diversi; lo strumento non ti impone limiti, e in mano a uno bravo diventa quasi arte. Non è il mio caso comunque. Impossibile raggiungere il 100%.

4. Completato 0%. Il sito l'ho scelto, non ve lo anticipo però... A meno che Picasaweb faccia un salto di qualità, la scelta è quella.

Ce la farò? Non faccio previsioni temporali...

Scibile umano (musicale)

Da ragazzino, in una vacanza in Loira e Bretagna con i miei, conobbi un simpatico signore romano, di professione fotografo, con un nome che non si può dimenticare: Corinto. La passione per la fotografia mi sarebbe venuta tanti anni dopo, ma una passione me la fece venire subito: quella per la musica.

Io all'epoca ascoltavo solo roba commerciale, ero succube del marketing, guardavo Deejay Television. Lui mi disse: "Devi andare oltre quella roba, devi ascoltare roba seria, i grandi gruppi" e mi snocciolò un po' di nomi buoni per cominciare.

Tornato da quella vacanza, mi piazzai a casa del mio migliore amico dell'epoca, in quanto grazie al fratello maggiore era dotato di un gran bello "stereo" tutto a componenti separati, con giradischi, radio digitale, piastra con comandi a sfioramento e Dolby B/C, due casse enormi in una cameretta minuscola e soprattutto una ricca collezione di dischi in vinile che comprendeva molti dei nomi per me ancora nuovi. Ascoltai lì l'ascoltabile.

Nel frattempo stava iniziando l'era del CD, e come resistere. Mi comprai anche io un bell'impiantino a componenti separati, tutto Pioneer (ampli da 50w, lettore CD e doppia piastra, e purtroppo anche le casse) in comunione con mio fratello. E lì iniziò il mio percorso.

Ero talmente intrippato che cominciai a leggere riviste di hi-fi. Presto le casse Pioneer vennero sostituite da una coppia di Mission 751 (uno dei migliori acquisti mai fatti, ve ne avevo già parlato qui) ma l'impianto non cambiò mai. E cominciai ad ascoltare sempre più dischi. Bisognava dare un ordine al mio percorso. Mi comprai un libro, "Rock: 500 album da collezione" di Casalini e Corticelli (pare che adesso sia introvabile), che indicava appunto i migliori 500 album della storia. Non sempre ci azzeccava, ovvio, rimane comunque un campo molto discrezionale, ma spesso sì. Era strutturato in ordine alfabetico, per gruppi o singoli cantanti, e di ognuno indicava una breve storia e gli album fondamentali. Era molto tagliato sugli anni 60 e 70, obiettivamente il periodo d'oro del rock.

Il problema era, allora come oggi, che i CD costavano discretamente, non potevo comprarne decine come il percorso di studi avrebbe richiesto. E qui entra in gioco GiòGiò. Chi è di Milano forse se lo ricorda. GiòGiò era una catena di negozietti che affittavano CD, attività che non era chiaro se fosse legale o no. E infatti non lo era, e ad un certo punto chiusero. Io andavo in quello in via Broletto. Se non ti ci portava qualcuno non lo avresti trovato mai. Bisognava entrare in un portone anonimo senza nessuna indicazione, andare fino in fondo, uscire in un cortiletto, attraversarlo, ed entrare in una porticina all'angolo opposto. Qui si entrava in una stanza di più o meno 5x5 metri, le cui pareti erano interamente tappezzate di copertine di CD dentro bustine di plastica trasparenti. Ogni gancetto corrispondeva a un gruppo. Se c'era la copertina, vuol dire che il disco era disponibile, altrimenti era fuori. Il bello è che l'organizzazione delle copertine sulle pareti non seguiva alcuna logica, ma erano messe in modo assolutamente casuale. Dopo un po' che andavi cominciavi a imparare e poi più o meno ti ricordavi la "zona" dove c'era quel certo gruppo. Oppure chiedevi al tizio che si ricordava tutte le posizioni a memoria. E spesso dovevi aspettare perché non ci si stava in più di 7 o 8 persone.

Il pomeriggio dopo la scuola partivo, e me ne tornavo a casa ogni volta con 5 o 6 CD che poi registravo su cassetta. Rigorosamente TDK, e per gli album ritenuti più meritevoli nastro al cromo. Poi trascrivevo meticolosamente titoli e durata dei brani sulla custodia. Ah, che bei tempi... così imparai a conoscere Pink Floyd, Dire Straits, Deep Purple, Led Zeppelin, Santana, Emerson Lake and Palmer, Yes, King Crimson, Supertramp, The Doors, Who, Genesis, Beatles, Hendrix e anche cose un po' più moderne, tipo Tears for Fears, Vangelis, Marillion e tanti altri. Poi gli album che mi piacevano di più me li compravo originali.

Andai avanti così per un po', poi il sacro fuoco della musica come era venuto se ne andò. Non so neanche io perché, ma smisi di ascoltare cose nuove, e poi smisi di ascoltare del tutto. E si che mi piaceva così tanto... Ascoltavo gli album in maniera scientifica, non li sentivo mentre facevo altro, mi mettevo lì e facevo solo quello.

Ho continuato a leggere riviste di hi-fi ma più che altro per l'ambito home-theater. Nel frattempo il mondo è un po' cambiato, tante pippe ci facevamo per raggiungere il suono perfetto, che ormai al mondo si ascolta solo musica compressa. Che beffa, eh? E io ne sono rimasto fuori, credo di aver scaricato si e no cinque mp3 in vita mia.

E adesso? Ho scoperto questi siti dove puoi ascoltare quasi tutto quello che vuoi, legalmente, e on demand quando lo vuoi tu. Siti come Deezer e Songza. Fantastici. Lo scibile musicale disponibile a richiesta, e gratis (per ora). Il percorso potrebbe ricominciare da dove lo avevo lasciato. Il problema è sempre quello: manca la risorsa più preziosa, il tempo.

Internet sta diventando un archivio di tutto lo scibile umano, in tutte le forme. Musica, film, video, libri, conoscenza, sapere. Tutto ciò è fantastico. Speriamo non mi travolga.