Ti dico subito che sono molto perplessa...
Domenica pomeriggio. Mostra di Yamamoto Masao, un fotografo giapponese. Una serie di foto delle dimensioni di una cartolina, messe apparentemente a caso (ma sicuramente rifacendosi a qualche filosofia orientale, tipo quella dei giardini giapponesi) su pareti di un bianco abbagliante. Quasi tutte in bianco e nero. Tipo la parete che vedete qui, ma molte meno. Alcune piccolissime.
Al centro della stanza, una specie di cubo, per entrare nel quale bisogna abbassarsi e passare da un'apertura alta circa un metro. All'interno, un'unica foto.
Ecco perché Sara, all'ingresso, ha esordito con la frase che dà il titolo al post.
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Ammetto che avrei fatto lo stesso commento...accompagnato da un sopracciglio alzato. Affascinante però.
RispondiEliminaio avrei detto: sa le' che la roba li :)........se le facevo io dicevano che era una minchiata le ha fatte sto tizio e tutti ci sbavano dietro,le solite ingiustizie del mondo.....
RispondiEliminaciao amico friend